Febbre del Nilo, è allerta in Puglia: un uomo di 40 anni ricoverato a Foggia

Potrebbe essere arrivata anche in Puglia la “West Nile virus”, conosciuta anche come febbre del Nilo, trasmessa dalle zanzare.

Risale a pochi giorni fa una nota diramata dalla Regione, in cui è stato reso noto il riscontro alla positività «in un pool di insetti» nell’area di Barletta a seguito di un campionamento effettuato su scala nazionale. «Il Centro Nazionale Sangue – precisava il comunicato – a seguito di un riscontro di positività confermata al virus West Nile su insetti a Barletta, ha introdotto misure di prevenzione specifiche relative alle donazioni di sangue raccolte nella provincia di Barletta-Andria-Trani».

È di ieri invece la notizia di un uomo di 40 anni che sarebbe ricoverato a Foggia a causa della malattia. La febbre West Nile (West Nile Fever) è provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). La febbre è diffusa principalmente in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.

Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

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