Da decenni in Puglia non c’è stata azione disciplinare, ricetta o multa in grado di combattere l’eccesso di spesa farmaceutica, in particolare contro i famigerati medici dalla ricetta facile e contro i manager delle Asl che dovrebbero tenere sott’occhio la spesa.
Un quadro negativo che, tuttavia, potrebbe cambiare a 2022 anno quando entrerà in vigore la legge regionale per contenere l’aumento della spesa per i medicinali approvata esattamente un anno fa. Il provvedimento prevede il licenziamento automatico dei direttori delle Asl che non contengono entro i tetti di spesa nazionali il costo per i medicinali. Un’evenienza che puntualmente s’è verificata anche nel 2022 con il risultato che a fine anno saranno licenziati tutti e dieci i manager in servizio nelle Asl, negli ospedali e negli Ircss di Puglia.
La conferma è arrivata dai dati sciorinati ieri in commissione regionale dall’assessore alla salute Rocco Palese e dal capo dipartimento Vito Montanaro insieme a Vito Stella, dirigente del settore della farmaceutica. Un’istantanea da brividi che ha dipinto ancora la Puglia come la regione canaglia per eccellenza. E così dopo gli sforamenti record del 2020 e del 2021 (264 e 256 milioni di euro) nei primi otto mesi del 2022 nulla o quasi è cambiato.
Lo scostamento attuale viaggia sui 17,4 milioni di euro per la farmaceutica convenzionata, quella delle farmacie territoriali e, udite udite, di quasi 134 milioni di euro per gli acquisti diretti da parte degli ospedali. Un aumento del 36,2% rispetto alle previsioni con ulteriori impennate attese di qui alla fine dell’anno. In particolare la convenzionata dovrebbe lievitare di 26 milioni, mentre la spesa per gli acquisti diretti fino ai 230 milioni con alcune Asl che registrano sforamenti dei tetti di spesa fino al 40%.
Di qui l’annuncio dell’assessore alla sanità Palese che all’Edicola del Sud conferma la tagliola della decadenza per tutti i manager laddove a fine anno vengano confermati i dati negativi di spesa. Duro il commento del presidente della commissione bilancio Fabiano Amati: «Lo sforamento della spesa farmaceutica – sottolinea – incide pesantemente sui bilanci autonomi delle Asl, togliendo risorse a obiettivi più importanti e a problemi ben più urgenti. E’ per questo che lo scorso anno abbiamo promosso e siamo riusciti a far approvare la legge sulla decadenza dei direttori generali delle Asl per il mancato rispetto dei tetti di spesa. Una legge che, se i numeri verranno confermati, a fine anno conoscerà applicazione».