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Elezioni, Gimbe bocca i programmi sulla sanità: «Proposte antiscientifiche e slogan»

La sanità? In codice rosso, ma i programmi elettorali non sono all’altezza della gravità del problema. La stroncatura è netta e arriva dal Report dell’Osservatorio GIMBE su “Elezioni Politiche 2022. Monitoraggio indipendente dei programmi elettorali: sanità e ricerca biomedica”. Passati allo scanner, i programmi,Gimbe spiega che: «A fronte di una campagna elettorale che, di fatto,…

La sanità? In codice rosso, ma i programmi elettorali non sono all’altezza della gravità del problema. La stroncatura è netta e arriva dal Report dell’Osservatorio GIMBE su “Elezioni Politiche 2022. Monitoraggio indipendente dei programmi elettorali: sanità e ricerca biomedica”.

Passati allo scanner, i programmi,Gimbe spiega che: «A fronte di una campagna elettorale che, di fatto, ha trascurato la sanità pubblica, la prossima legislatura sarà determinante per il destino del Servizio Sanitario Nazionale: tra gestione della pandemia, attuazione del Pnrr, necessità di riforme strutturali, recupero delle prestazioni e gestione ordinaria, è indispensabile rimettere la sanità al centro dall’agenda di Governo a prescindere dall’esito delle urne, perché il diritto costituzionale alla tutela della salute non può essere ostaggio di ideologie partitiche».

Gestione della pandemia

L’argomento è al centro dei programmi di molti partiti e Gimbe li esamina. La proposta di Azione-Italia Viva-Calenda vuole puntare sulla sanificazione ambientale per scuole, mezzi di trasporto e uffici pubblici. Percorsi pandemici nei pronto soccorso con le ambulanze equipaggiate con sistemi di digitalizzazione e attrezzature per il trasporto in isolamento.

Il centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati/Lupi-Toti-Brugnaro-UDC) intendono contrastare la pandemia «solo attraverso la promozione di comportamenti virtuosi». Il Pd-Italia Democratica e Progressista «cita solo la creazione di “ambienti di apprendimento sostenibili” sicuri anche dal punto di vista sanitario, con l’installazione di sistemi di aerazione». Impegno Civico Luigi Di Maio-Centro Democratico «pone l’attenzione sui fenomeni amplificati dal Covid come il Disturbo del Comportamento Alimentare».

Da Unione Popolare con de Magistris «solo generiche dichiarazioni di intento su pandemia e campagna vaccinale». I partiti della coalizione di centro-destra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega per Salvini Premier e Noi Moderati/Lupi-Toti-Brugnaro-UDC) «propongono di aggiornare i piani pandemici e di emergenza». Italia dei Diritti-De Pierro «chiede l’obbligo vaccinale di popolazione». Destre Unite, Forza del Popolo, Gilet Arancioni-Unione Cattolica Italiana, ItalExit per l’Italia, Partito Animalista-UCDL-10 volte meglio «chiedono l’istituzione di commissioni di inchiesta sulla gestione della pandemia e/o della campagna vaccinale». Contro le misure dell’obbligo vaccinale e/o green pass si schierano Alternativa per l’Italia – No Green Pass, Forza del Popolo, ItalExit per l’Italia, Italia sovrana e popolare, Partito Animalista-UCDL 10 volte meglio e Vita. «Per l’annullamento e/o il risarcimento delle sanzioni amministrative comminate per violazione delle norme emanate in occasione della gestione pandemica (obbligo di permanenza al domicilio, obbligo vaccinale, etc.) avanzano proposte Forza del Popolo e ItalExit per l’Italia».

Sul punto Gimbe conclude dando un giudizio senza appello in quanto le proposte sono bollate o come generiche o al più poco incisive.

Né migliora la situazione la previsione di indennizzi per danni correlati alla vaccinazione anti-Covid, invocati da Forza del Popolo e ItalExit per l’Italia che vorrebbe inoltre abolire lo scudo penale per i medici vaccinatori. Questa, come la proposta di stare accanto ai lavoratori sospesi a causa del mancato rispetto dell’obbligo vaccinale si schierano Forza del Popolo, ItalExit per l’Italia, «che ne chiedono il reintegro e/o il risarcimento per il mancato percepimento di emolumenti».

“Piano di Salvataggio del SSN”

Alleanza Verdi e Sinistra propongono di inserire l’obiettivo “salute in tutte le politiche” e potenziare i servizi di prevenzione e tutela ambientale». Il Partito Comunista Italiano, invece, «propone di difendere ambiente e salute pubblica, ponendo l’economia al servizio dell’ambiente e non viceversa».

Destre Unite puntano «su «incentivi per l’attività preventiva e per lo sport».

Per questa voce, Gimbe “promuove” solo Alleanza Verdi Sinistra.

Rilancio del finanziamento pubblico della sanità

Stando a Gibe pochi i partiti che propongono un rilancio del finanziamento pubblico per il SSN. +Europa, Azione-Italia Viva-Calenda, Unione Popolare con de Magistris «fanno riferimento a precisi standard (finanziamento non inferiore alla media dei paesi europei), mentre ItalExit per l’Italia e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista richiamano genericamente un rilancio del finanziamento del SSN». Alleanza Verdi e Sinistra pro«pone un piano straordinario di investimenti pubblici per l’ammodernamento strutturale e tecnologico della sanità pubblica».

Alcuni partiti (Destre Unite, ItalExit per l’Italia) ribadiscono la necessità «di mettere fine ai tagli alla sanità. Ma non si sa come e in che misura.

Azione-Italia Viva-Calenda «propone di accedere alla linea di credito del MES». Ci sono anche proposte per reperire ulteriori fondi per la sanità: rivedere le politiche dei Monopoli di Stato (Destre Unite), istituire una patrimoniale straordinaria del 10% (Partito Comunista dei Lavoratori).

Le conclusioni dell’Osservatorio sono trachant: «Tranne isolate eccezioni, i programmi non riportano l’impatto economico delle proposte, né tantomeno le modalità per il loro finanziamento». La prima bacchettata e la principale critica mossa ai programmi elettorali dei partiti che a breve si confronteranno nele urne. «Alcune tematiche (riforma della sanità territoriale, potenziamento organico del personale sanitario, superamento delle liste di attesa) sono comuni alle principali coalizioni – osserva Gimbe con un ma – e schieramenti politici, che tuttavia, non menzionano le riforme e l’entità delle risorse necessarie per la loro attuazione (es. la riorganizzazione delle cure primarie dipende dalla riforma sui medici di medicina generale; il potenziamento del personale sanitario richiede l’abolizione dei tetti di spesa; il rinnovo di contratti e convenzioni richiede uno stanziamento straordinario di risorse)».
Poi la stoccata più severa: «Numerose proposte si configurano come slogan mirati ad allargare il consenso, incoerenti sia con un’adeguata programmazione (es. abolizione del numero chiuso a Medicina), sia con la sostenibilità del SSN (es. eliminazione dei ticket)». E per non farsi mancar nulla: «Un numero molto elevato di proposte, prevalentemente avanzate da partiti minori, contrasta con il principio costituzionale di tutela della salute pubblica o sono apertamente anti-scientifiche».

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