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Pediatrico di Bari, La Scala: «Alcune segnalazioni potrebbero finire in Procura» – L’INTERVISTA

«Quando è scaduto il mio mandato al Nirs (l’organismo di vigilanza della Regione Puglia) ho dovuto lasciare aperti fascicoli importanti sull’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Alcuni potrebbero essere arrivati all’attenzione della Procura della Repubblica». L’ex coordinatore del Nucleo ispettivo regionale sanità, l’avvocato Antonio Maria La Scala, usa il condizionale quando parla dell’eventualità che alcuni disservizi o…

«Quando è scaduto il mio mandato al Nirs (l’organismo di vigilanza della Regione Puglia) ho dovuto lasciare aperti fascicoli importanti sull’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Alcuni potrebbero essere arrivati all’attenzione della Procura della Repubblica». L’ex coordinatore del Nucleo ispettivo regionale sanità, l’avvocato Antonio Maria La Scala, usa il condizionale quando parla dell’eventualità che alcuni disservizi o presunti casi di malasanità riguardanti l’ospedaletto e segnalati all’organismo possano arrivare all’attenzione dell’autorità giudiziaria. La sua sembra, però, una certezza. Lui non ha la cura per la sanità pugliese, e lo ripete più volte, ma ha ben chiare le criticità. Medici e pazienti continuano a scrivergli come se fosse ancora al Nirs.

Avvocato, cosa pensa della segnalazione fatta dalla mamma di un paziente del pediatrico ad un quotidiano locale?

«Non mi meraviglia affatto perché, nei tre anni del mio mandato, il pediatrico è stata una delle strutture che ha ricevuto più segnalazioni e relative ispezioni. Sarò sempre con i medici e gli infermieri del pediatrico. Il problema non sono loro bensì le carenze organiche, strutturali, assistenziali, la non dovuta considerazione dei vertici verso questa struttura che, per la tipologia dei pazienti, meriterebbe il primo posto nella classifica delle attenzioni».

Può essere più preciso?

«Mancano anestesisti, rianimatori, fisioterapisti, primari qualificati, strumenti tecnologici all’avanguardia ma anche strumentazione di base. Manca una mission aziendale chiara e definita dove non si faccia politica ma sanità vera. Spesso i locali sono in condizioni igieniche non eccellenti. Andrebbe rafforzato il sistema delle pulizie, che significa più personale addetto e, soprattutto, più controlli da parte degli organi deputati, a partire dagli ispettori della Asl. Controlli frequenti, coordinati e a sorpresa. Gli accessi a sorpresa servono anche per le eventuali società a cui sono stati affidati i servizi, dalle pulizie alla fornitura di carta fino alle mense. Con la ripetitività dei controlli si può accertare la qualità dei servizi e, laddove non c’è, segnalare alle autorità competenti (direzioni generali Asl)».

A proposito di controlli, più volte la scorsa estate il presidente Emiliano ha annunciato ispezioni Nirs dopo che erano emerse criticità in alcuni ospedali della regione. Ha senso annunciare un controllo?

«Sotto un profilo strettamente tecnico-giuridico non ha senso. L’ispezione deve essere fatta e mai preannunciata. In uno dei casi citati, tra l’altro, non serviva nemmeno perché il fatto era conclamato. Probabilmente il presidente intendeva solo far capire che la Regione Puglia vigila, non è assente di fronte a queste disfunzioni, ma comunque ha commesso un errore».

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