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Da Gravina a Milano per curarsi, il viaggio di una famiglia pugliese: «Lì mio padre ha una speranza»

Li chiamano i viaggi della speranza a volte sono numeri, costi, buchi in bilancio per le regioni, ma dietro ogni ricovero c’è una storia di disperazione, di ricerche affannose e spesso di prevenzione non garantita. In Puglia si emigra per curarsi. E’ un dato. E dietro ogni viaggio c’è un dramma. Il mostro «Abbiamo saputo…

Li chiamano i viaggi della speranza a volte sono numeri, costi, buchi in bilancio per le regioni, ma dietro ogni ricovero c’è una storia di disperazione, di ricerche affannose e spesso di prevenzione non garantita. In Puglia si emigra per curarsi. E’ un dato. E dietro ogni viaggio c’è un dramma.

Il mostro

«Abbiamo saputo da poco della patologia di mio padre – dice Rosa R., di Gravina – Ha un mesetelioma alla pleura, guardi una follia, mio padre non è stato mai esposto all’amianto, ha una azienda agricola, è sempre stato nei campi. Un uomo forte. Eppure al Policlinico è venuto fuori che il problema è proprio questo. E ora non ci resta che operare. Non dubitiamo della capacità dei medici pugliesi, ma ci sono strutture avanzate? Ci sono mezzi, strumenti adatti? No. Ecco che cosa abbiamo scoperto io e i miei fratelli in questi giorni. Guardi solo per fare gli esami che ci diano un quadro chiaro di tutto abbiamo girato tra specialisti e pagato tutto, per far presto. L’azienda di famiglia è stata chiusa, non ce la facciamo a portare aventi tutto da soli, senza di lui».

Il viaggio

La storia del papà di Rosa R. è uguale a tante altre e ha del paradossale, perché le professionalità in Puglia ci sono e sono tante. «Ma non bastano – dice – siamo già stati per un primo controllo e ora ritorneremo al nord, al San Raffaele di Milano perché lì esiste la Disease Unit Tumori del Distretto Toracico è un team multidisciplinare formato da specialisti con esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle neoplasie toraco-polmonari. Alla Disease Unit toraco-polmonare afferiscono specialisti che appartengono a diverse specializzazioni ovvero l’ Oncologia, la Radioterapia, la Medicina Nucleare, Anatomia Patologica, Radiologia, Chirurgia Toracica e Pneumologia. Altri specialisti entrano in gioco quando c’è una patologia che ha un decorso che porta alla morte come il medico laboratorista, l’algologo, il palliativista, il dietista, lo psicologo, il fisiatra, il farmacista e il fisico sanitario, vengono consultati in casi specifici. Ogni caso afferente al Centro viene discusso in sede multidisciplinare allo scopo di definire la migliore strategia diagnostico-terapeutica. Io qui in Puglia dopo la diagnosi devo girare per cercare di fare esami. Andremo a Milano. Staremo lì. E’ in gioco la vita di mio padre».

Centinaia di casi

Chi viaggia, come Rosa R. si rende conto che al nord non si è soli: «Alla prima visita ci siamo resi conto che a Milano c’erano tantissimi meridionali, gente che arriva qui dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Campania, sembra un popolo in viaggio. – dice Rosa R. – consideri che c’è chi si sta attrezzando anche per gli alloggi accanto alle strutture sanitarie, siamo tanti».

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