Covid, Palese bacchetta il Governo: «Sbagliato dichiarare fine stato di emergenza»

«Da medico sono d’accordo con la professoressa Chironna, un errore la fine dello stato di emergenza». Netto e deciso l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, rispetto alla nuova ondata Covid che con la sua virulenza tiene tutti con le antenne dritte.

Assessore Palese, l’emergenza non è finita e la professoressa Chironna sollecita più coraggio nell’assumere e o consigliare misure di contenimento. Come risponde a questa sollecitazione?

«Ha ragione, ma certo non sollecita noi che come Regione recepiamo le scelte del Governo. Il virus sta circolando e non era il momento di azzerare tutto. Comunque ognuno di noi deve fare appello al suo senso di responsabilità e , anche se non c’è obbligo di mascherina, utilizzarla nei luoghi chiusi e in caso di assembramenti».

Quali sono i rischi in autunno per la convergenza Covid-sindrome influenzale?

«Con i medici di famiglia faremo una grande campagna di vaccinazione antinfluenzale e poi mi auguro ci sia adesione massiccia dei fragili alla somministrazione della quarta dose. Bisogna fare una grande campagna di informazione per chiarire ai cittadini la differenza e l’importanza fra il vaccino anti Covid e quello antinfluenzale che si farà in autunno. Come Regione siamo convinti della necessità di diffondere quanto più possibile la cultura della vaccinazione, soprattutto dei pazienti fragili».

Si parla di un nuovo vaccino con inoculazione unica di antinfluenzale e anti Covid. Ha fondamento questa possibilità?

«Abbiamo notizia che sia in corso una sperimentazione per un vaccino efficace contro la variante Omicron e che Moderna sta lavorando a una formula per i bambini sotto i cinque anni. Non ci risulta che Aifa abbia rilasciato altre autorizzazioni. Comunque i vaccini sono fondamentali, se vogliamo che il virus non abbia il sopravvento».

Sarà necessario riaprire i reparti Covid?

«Al momento no, ma la rete ospedaliera pugliese prevede già la possibilità di utilizzare parte dei posti letto per i Covid. La situazione è sotto controllo, non c’è nulla per cui allarmarsi. Semmai il nostro problema riguarda la carenza di medici in pronto soccorso e al 118».

Le Usca saranno rifinanziate dal Governo?

«Non ci sono notizie in tal senso. Il Governo ha deciso di dichiarare la fine dello stato di emergenza e, contestualmente, la fine dell’utilizzo delle Usca. Alle Regioni è stato concesso di mantenerle sino al 30 giugno ed è quello che abbiamo fatto. Abbiamo anche chiesto un’ulteriore proroga, ma non abbiamo ottenuto nulla. I Distretti socio-sanitari dovranno farsi carico dell’assistenza domiciliare che sinora era compito delle Usca, al momento non ci sono altre soluzioni».

Perché l’Oms mantiene lo stato pandemico se la situazione è ormai endemica o tale appare?

«L’oms guarda alla situazione complessiva e c’è ancora una forte circolazione del virus nel mondo».

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