L’attesa per i vaccini adattati alle ultime varianti del Covid-19 sta per terminare. All’inizio di un agosto i contagi nel Vecchio Continente si mantengono stabili – in media, intorno ai 350mila al giorno – ma la Commissione europea lavora senza sosta per farsi trovare pronta per la stagione fredda, quando la curva potrebbe rialzare la testa. E lo fa prima di tutto spostando in avanti di qualche settimana le consegne previste per l’estate con Moderna, per garantire che i Paesi abbiano le dosi necessarie quando più ne avranno bisogno, e poi iniziando a prenotare le prime dosi dei vaccini adattati alle varianti BA.4 e BA.5 Omicron. Prima, però, servirà l’autorizzazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), la cui lente è, già da metà giugno, puntata sull’aggiornamento degli immunizzanti destinati a colpire sia il ceppo originale di SarsCoV2 che i successivi sottotipi. All’indomani dell’annuncio di Pfizer e BioNTech della loro prima sperimentazione clinica del vaccino aggiornato per neutralizzare il nuovo duo di varianti, Bruxelles ha chiuso un accordo con la statunitense Moderna per adeguare ancora una volta il suo calendario di consegne, rinviando a settembre e durante l’autunno-inverno la fornitura dei lotti inizialmente previsti per l’estate.
Un’intesa che garantirà che «i Paesi abbiano accesso alle dosi di cui hanno bisogno al momento giusto per proteggere i cittadini», ha spiegato la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides. E, soprattutto, che assicura alle capitali europee i primi 15 milioni di dosi adattate alle varianti.
Le premesse rafforzano la speranza di affrontare la stagione fredda con nuove armi nel combattere una pandemia ancora lontana dal dirsi terminata». BioNTech e Pfizer hanno annunciato in questi giorni l’avvio di una sperimentazione clinica per il vaccino aggiornato, puntando a «una protezione ampia e prolungata». E la stessa Moderna, con l’intesa raggiunta con l’Unione europea, prevede di essere pronta per settembre. Quando saranno in arrivo anche oltre un milioni di dosi del vaccino sviluppato da Valneva. All’Ema, invece, spetta il delicato compito di tenere il passo con le nuove varianti garantendo al tempo stesso la massima sicurezza. «Le promesse non mi bastano», ha detto qualche giorno fa la direttrice dell’Agenzia Ue, Emer Cooke. Già a inizio luglio il responsabile della strategia per i vaccini della stessa Ema, Marco Cavaleri, aveva riferito che l’obiettivo è arrivare all’approvazione «a settembre». Al vaglio anche gli «approcci migliori alla vaccinazione per affrontare potenziali nuove ondate», tra cui un quadro simile a quello per l’influenza, con la somministrazione di richiami annuali.