Caro energia, l’allarme delle cliniche accreditate: «Situazione insostenibile»

«La Regione Puglia si faccia portatrice a Roma delle condizioni nelle quali le strutture private accreditate continuano ad erogare servizi, per conto del pubblico. La situazione è diventata insostenibile». Lo afferma Potito Salatto, presidente Aiop Puglia (Associazione italiana Ospedalità privata) che sul territorio regionale rappresenta 27 strutture.

«Siamo stati esclusi – continua – dal primo decreto aiuti emesso dal Governo uscente, dal terzo sono arrivate le briciole. Ci auguriamo che il problema dei costi dell’energia triplicati anche per gli ospedali, di cui non si parla affatto rispetto all’importanza del servizio che erogano, sia tra le priorità del nuovo Governo. Non si possono ignorare le difficoltà di chi garantisce cure e risponde ai bisogni di salute dei cittadini. Non possiamo spegnere impianti e macchinari né tantomeno adottare misure di risparmio ed efficientamento, dovendo garantire i servizi 24 ore al giorno per tutti i giorni della settimana».

«Fermare le macchine – sottolinea – significherebbe interrompere un servizio pubblico. Pubblico, perché gran parte del nostro lavoro è servizio pubblico e le nostre sono strutture energivore, pur non essendo riconosciute come tali. Il nostro senso di responsabilità ci ha permesso di andare avanti, ma resistiamo ancora per poco. Con il rischio di un effetto domino pericolosissimo. Se per il caro energia fossimo costretti a tagliare i servizi, non potremmo far fronte alla richiesta di smaltire le lunghe liste d’attesa, dopo esserci assunti l’impegno di supportare la sanità pubblica. Con i sindacati già sul piede di guerra. Il contesto di tale difficoltà è reso ancor più grave dalla carenza di organici, ormai “malattia” cronica».

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