Le Asl pugliesi starebbero provando a stipulare contratti con cooperative private per assumere a tempo determinato medici per i pronto soccorso in sofferenza: lo sostengono i sindacati Aaroi-Emac, Anaao, Cgil medici, Cimo, Cisl medici, Fassid, Uil Fpl e Fvm in una nota, chiedendo che l’operazione vanga bloccata.
«Già nel 2015 – dicono i sindacati pugliesi – e sempre con la stessa motivazione, l’emergenza estiva, alcune Asl pugliesi avevano provato a stipulare contratti con cooperative private di somministrazione lavoro di medici nei pronto soccorso e le rianimazioni. In seguito ad una nota dei sindacati, l’allora assessorato ha bloccato tali iniziative dichiarandone l’illegittimità e provvedendo ad inviare la documentazione alla Corte dei Conti Regionale».
«Ci riprovano adesso con la stessa giustificazione: la grave carenza degli organici in periodo estivo. Altro – aggiungono – che piani straordinari di assunzioni, stabilizzazioni, rafforzamento delle strutture ospedaliere e territoriali».
I sindacati chiedono alla Regione di intervenire: «Non si tratta – ritengono – di una corretta integrazione tra pubblico e privato ma di consegnare interi settori dell’assistenza ai privati».
«Immaginiamo lunghe file in attesa, da parte dei titolari di cooperative, italiane e straniere, verso le direzioni generali ansiosi – concludono i sindacati pugliesi – di ottenere lucrosi contratti, con risorse sottratte alla sanità pubblica».