Brindisi, la “cura Schillaci” per i Pronto soccorso: busta paga più pesante e ispezioni

Orazio Schillaci, per risolvere le criticità del sistema sanitario nazionale e brindisino nello specifico. Il quadro è stato delineato nel Question time dello scorso 18 gennaio relativo alle carenze di medici in Puglia presentato dal deputato di Forza Italia, Mauro D’Attis. Il ministro ha premesso che la questione della carenza di personale (questa la ragione che ha portato la Asl di Brindisi a chiedere ed ottenere lo stato d’emergenza) è un problema nazionale «che ormai va inquadrata come emergenza del personale sanitario, con rilevanti punte di caduta sulla sanità pugliese». Nello specifico, per Asl Brindisi, Schillaci ha puntualizzato che: «Per quanto attiene alle situazioni descritte, relative alla realtà della sanità della provincia di Brindisi, il Dipartimento promozione della salute e del benessere animale della regione Puglia, ha comunicato che ad oggi, nei pronto soccorso ospedalieri della Asl Brindisi, sono in servizio complessivamente 10 medici, mentre il piano triennale del fabbisogno del personale prevede per i tre pronto soccorso 45 unità. Del personale in servizio alcuni usufruiscono dei benefici previsti dalla legge numero 104 del 1992 o hanno limitazioni alla mansione specifica, prescritta dal medico competente. Questo determina un ulteriore aggravio nella copertura dei turni, soprattutto nelle fasce orarie dalle 20 alle 8. Il Dipartimento ha indicato inoltre che le procedure di reclutamento messe in atto non hanno consentito di colmare le necessità aziendali».

In più ha chiarito la posizione del Ministero relativamente a quanto accaduto il 16 novembre 2022, quando i due medici in turno chiamarono i carabinieri perché non riuscivano a visitare nei tempi previsti i pazienti in attesa. Schillaci ha precisato che: «Il Dipartimento della regione rappresenta che il turno di servizio dalle 20 alle 8 dei dirigenti medici del pronto soccorso del presidio ospedaliero «Perrino» di Brindisi era regolarmente coperto da due unità. In merito alle circostanze dettagliate, il Dipartimento ha segnalato che è stata istituita un’apposita commissione interna per acquisire tutte le informazioni utili ad una puntuale ricostruzione degli eventi. Questa attività è però ancora in corso. Mi riservo ogni ulteriore iniziativa, anche di carattere ispettivo, all’esito dei lavori della summenzionata commissione».
Il ministro ha poi ricordato che assumendo l’incarico aveva promesso una «rivalutazione del trattamento economico del personale sanitario che opera nel Sistema sanitario nazionale. In tale direzione, vi è già nella legge di bilancio per il 2023 una disposizione che riconosce, a decorrere dal 2024, attese le particolari condizioni di lavoro, svolto dal personale della dirigenza medica e del personale del comparto, che opera nei pronto soccorso, un incremento di indennità, con un impegno di spesa di 200 milioni annui».

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