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Barletta, al “Dimiccoli” il primo impianto di pacemaker bicamerale con una tecnica innovativa

Un pacemaker bicamerale è stato impiantato per la prima volta, nell'unità operativa di Cardiologia dell'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, utilizzando una stimolazione selettiva della branca sinistra, tecnica di stimolazione cardiaca innovativa. Si tratta, spiega il dottor Giuseppe Carpagnano, membro dell'équipe che ha eseguito l'intervento, «di una nuova tecnica per la terapia elettrica dell'insufficienza cardiaca». L'équipe di…

Un pacemaker bicamerale è stato impiantato per la prima volta, nell’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale “Dimiccoli” di Barletta, utilizzando una stimolazione selettiva della branca sinistra, tecnica di stimolazione cardiaca innovativa.

Si tratta, spiega il dottor Giuseppe Carpagnano, membro dell’équipe che ha eseguito l’intervento, «di una nuova tecnica per la terapia elettrica dell’insufficienza cardiaca».

L’équipe di elettrofisiologia della Cardiologia del “Dimiccoli”, oltre che da Carpagnano, era composta dai dottori Francesco Palma e Francesca Pomarico e dagli infermieri Salvatore Donvito e Marcello Barbaro.

«Stimolando selettivamente la branca sinistra – aggiunge Carpagnano – si ottiene una conduzione dello stimolo elettrico dagli atri ai ventricoli nel modo più simile alla normale fisiologia elettrica del cuore. Il risultato è un effetto “anti-desincronizzante” dei due ventricoli con conseguente recupero funzionale dell’azione cardiaca che si traduce in un miglioramento della qualità di vita per il paziente».

Gli operatori del “Dimiccoli” hanno seguito un percorso di formazione presso cliniche riconosciute a livello nazionale e internazionale e, anche grazie alla spinta all’innovazione dell’intero gruppo di lavoro «siamo riusciti a compiere il primo passo di un lungo cammino volto a ottimizzare la qualità delle cure», commenta il neo direttore della unità operativa di Cardiologia, dottor Giuseppe Diaferia, sottolineando che «i benefici per il paziente quando viene utilizzata questa tecnica sono un miglior recupero clinico e una migliore funzionalità per una qualità di vita ottimale».

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