Un paziente non autosufficiente costretto a restare per un’intera notte a contatto con i suoi bisogni fisiologici in assenza di un operatore sanitario che mosso a compassione lo cambi.
Un solo infermiere e un solo Os per turno in reparti da 40 posti letto tutti occupati, sale operatorie costrette a lavorare a corto di personale fra mille urgenze quotidiane.
Le testimonianze
Sono i racconti da brividi che si ripetono quotidianamente al Policlinico di Bari, il più grande ospedale pugliese, letteralmente al collasso per i paurosi buchi nelle piante organiche di tutti i reparti. Un quadro allarmante puntualmente denunciato dai sindacati di tutte le professioni sanitarie. Alle carenze storiche di medici, infermieri, Os, tecnici e radiologi quest’anno s’è aggiunta la mancata riduzione di posti letto come avviene di solito ad inizio estate per mandare in ferie gli operatori sanitari.
Un mix micidiale che sta creando notevoli disagi ai malati, ai familiari, ma soprattutto ai lavoratori. Come se non bastasse la direzione sanitaria ha cosparso benzina sul fuoco con una nota di risposta a dir poco imbarazzante alle quotidiane segnalazioni di disservizi, turni scoperti e lamentele da parte dei pazienti.
La risposta della direzione
“Evitate le denunce”, dice in sostanza il testo, “non ingolfate inutilmente gli uffici amministrativi, sappiamo già tutto, nel frattempo cercate di arrangiarvi”. Affermazioni ritenute gravi dai lavoratori che hanno scatenato la rabbia dei sindacati.
«È inaccettabile quello che sta accadendo al Policlinico di Bari – commenta sconsolato Saverio Andreula, segretario azienda Fials – i dipendenti sono sottoposti ad uno stress psicofisico quotidiano per carichi di lavoro insostenibili e turni massacranti in assenza di regole e calpestando i loro diritti contrattuali. Una “Babilonia” sul piano assistenziale che si riflette sulle prestazioni sanitarie e sulla pelle dei poveri ricoverati a cui viene sostanzialmente negato il diritto alla salute. Il nostro appello è rivolto alle istituzioni, in particolare alla regione Puglia, affinché intervengano con urgenza a risolvere in maniera definitiva questo problema».
Le proteste
Nel frattempo le proteste dei sindacati hanno costretto la direzione sanitaria a fare dietrofront rispetto alla nota inviata qualche giorno fa, dichiarandosi disponibile ad affrontare le criticità. Nella nota a firma della dirigente Rosa Porfido, infatti, la direzione si dichiara «disponibile ad accogliere comunicazioni o segnalazioni riguardanti le criticità evidenziate ed a proporre soluzioni condivise». Un primo passo verso la soluzione dei problemi di organico del Policlinico fermo restando che l’unica strada resta quella dello sblocco dei recenti concorsi varati dalla regione Puglia, ma tutt’ora bloccati dall’impugnativa del governo centrale alla legge pugliese che ha affidato all’agenzia sanitaria Aress l’organizzazione dei concorsi in passato affidati alle Asl.