Bari, tumore al colon-retto trattato con il robot Hugo all’ospedale “Santa Maria”: è la prima volta in Puglia

A Bari, all’ospedale “Santa Maria”, è stato eseguito il primo intervento in Puglia con il robot Hugo per trattare una patologia oncologica del colon-retto.

L’operazione è stata eseguita dall’équipe del dottor Antonio Braun nella struttura polispecialistica di Gvm Care&Research accreditata con il Servizio sanitario nazionale.

L’intervento è stato eseguito su un 66enne originario della provincia di Foggia con fattori di rischio quali tabagismo e consumo di alcol.

La sua storia clinica inizia a dicembre, quando viene ricoverato nel reparto di cardiologia per una coronarografia, che si rivela poi solo diagnostica (non vi era patologia da trattare). L’RX del torace e dell’addome hanno evidenziato, però, un quadro di subocclusione intestinale.

L’intervento, spiega il dottor Braun, è «durato circa 4 ore, si è svolto in anestesia generale e ha permesso di rimuovere in maniera radicale la neoplasia, con totale preservazione delle strutture vascolari e nervose, riducendo così il rischio di recidiva e di danni funzionali».

Nel post-operatorio, già due ore dopo l’intervento, il paziente ha iniziato a camminare in camera. Il giorno successivo, si è alimentato con una dieta liquida e, nella seconda giornata post operatoria, è stato rimosso il drenaggio a canalizzazione avvenuta. Infine, nella quarta giornata, il paziente è stato dimesso dall’ospedale.

Il 66enne tornerà gradualmente alla sua quotidianità in attesa dell’esito dell’esame istologico definitivo che determinerà l’esigenza o meno di una terapia oncologica (sedute di chemioterapia qualora i linfonodi rimossi siano interessati da focolai di neoplasia).

«L’impiego del robot garantisce una maggior capacità di dissezione dal punto di vista oncologico e consente manovre molto più accurate e precise», sottolinea il dottor Braun: «Il sistema robotico – aggiunge – viene comandato da una console aperta a visione tridimensionale che consente al chirurgo di manovrare quattro braccia indipendenti ed intercambiabili per le diverse fasi dell’operazione. Nell’ambito della chirurgia generale – prosegue -, il robot è ancora poco impiegato, ma ci sono ancora prospettive di ulteriore implementazione e utilizzo. Per il chirurgo vi sono diversi vantaggi: oltre ad una migliore ergonomia, quello di un accesso più semplice ed agevole alle cavità ristrette, come lo scavo pelvico, o nel caso di interventi all’esofago e allo iato diaframmatico. Per il paziente, rispetto alla chirurgia “open”, l’approccio mininvasivo attraverso piccoli fori di accesso consente una notevole riduzione del dolore post operatorio e un rapido recupero funzionale con immediata riabilitazione alle comuni attività. All’ospedale Santa Maria il robot Hugo verrà impiegato inoltre per interventi all’esofago e allo stomaco», conclude Braun.

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