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Bari, confermato lo status di Irccs all’istituto tumori “Giovanni Paolo II”. E da giugno via a nuove assunzioni – VIDEO

Il ministero della Salute ha confermato lo status di Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico nella disciplina di "oncologia" all’Istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari. Gli Irccs, 53 oggi in Italia, sono ospedali di eccellenza che, oltre all’attività clinica di diagnosi e cura della malattie, perseguono finalità di ricerca scientifica, con…

Il ministero della Salute ha confermato lo status di Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico nella disciplina di “oncologia” all’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari.

Gli Irccs, 53 oggi in Italia, sono ospedali di eccellenza che, oltre all’attività clinica di diagnosi e cura della malattie, perseguono finalità di ricerca scientifica, con l’obiettivo di migliorare la prognosi, la prevenzione, lo screening e le terapie oncologiche.

La notizia è stata data nel corso di una conferenza stampa alla presenza del direttore generale dell’oncologico barese Alessandro Delle Donne e del presidente della Giunta regionale pugliese Michele Emiliano.

Il decreto di conferma dello status di Irccs è stato notificato all’Istituto tumori dopo la site-visit della Commissione di esperti nominata dal Ministero, tenutasi lo scorso 27 ottobre. I commissari ministeriali hanno visitato diversi ambienti dell’oncologico barese, ispezionando in particolare laboratori, sale e ambienti clinici e di ricerca. Nell’occasione, il direttore generale Alessandro Delle Donne e il direttore scientifico Massimo Tommasino avevano presentato dati, investimenti, ricerche effettuate e progetti futuri.

«La Commissione ministeriale – spiega Delle Donne – ha apprezzato l’ampio respiro delle attività intraprese dall’Istituto per offrire risposte ai pazienti, e in particolare le progettualità in ambito di ricerca traslazionale e in ambito clinico. La conferma dello status di Irccs garantisce al paziente elevati standard di qualità nelle cure oncologiche e, per l’Istituto, la possibilità di accedere a fondi, finanziamenti, cordate di ricerca, che hanno come immediata ricaduta un miglioramento dell’assistenza per il paziente».

L’istituto, conclude, «fa il paio con un altro importante riconoscimento che è arrivato da Roma. Il ministero della Salute, nei giorni scorsi, ha approvato il nuovo Regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Istituto, che ha come finalità il rafforzamento del rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie. Il doppio semaforo verde del ministero in un momento particolarmente felice per questo Istituto: le firme dei primi contratti del piano straordinario per la ricerca sanitaria, lanciato a luglio dello scorso anno».

«La crescita inarrestabile dell’Oncologico di Bari, che è l’hub regionale di riferimento per tutte le malattie oncologiche, non si ferma», afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «Oggi sono stati assunti 35 nuovi ricercatori, è stato confermato dal Ministero della Salute lo status di Istituto di ricerca a carattere scientifico e l’impact factor, che è la capacità di fare ricerca, è molto migliorato – prosegue il presidente della Regione . Questo era un ospedale, un centro di ricerca, destinato alla chiusura quando sono diventato presidente sette anni fa e che invece adesso è la speranza di tutti i pugliesi. E noi ci auguriamo che questi ragazzi e queste ragazze, che sono professionisti straordinari, siano in grado, con il loro lavoro, di migliorare la qualità dell’assistenza e trasferire immediatamente ai pazienti i risultati del loro lavoro», conclude Emiliano.

A margine della conferenza stampa, infatti, sono stati firmati i contratti di ricercatori e collaboratori professionali di ricerca sanitaria della “piramide della ricerca”. Dal 1° giugno, e fino a fine agosto, entreranno in organico nove biologi, un ingegnere biomedico, un ingegnere meccatronico, due farmacisti per le sperimentazioni cliniche, quattro infermieri di ricerca per le sperimentazioni cliniche, due informatici, sette data manager, un tecnico di laboratorio biomedico per la virologia oncologica e otto amministrativi.

«Più personale dedicato alla ricerca – così Gero Grassi, presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto – potrà garantire da subito un sostanziale aumento della quantità e qualità dei servizi sanitari alla persona».

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