Al Giovanni XXIII di Bari sono stati già eseguiti con successo i primi interventi in artroscopia per lesioni e disturbi articolari nei bambini. L’ospedale barese è il primo al Sud a dotarsi di questa nuova tecnica, grazie alla formazione di personale specializzato nell’equipe di ortopedia e all’acquisizione di un artroscopio di ultimissima generazione.
«È importante che le artroscopie nei bambini vengano fatte in un contesto pediatrico perché anche le tecniche ricostruttive, per esempio di lesioni dei crociati, sono diverse. Occorre preservare le cartilagini articolari in fase di crescita», spiega la dottoressa Daniela Dibello, direttrice dell’unità operativa di ortopedia del Giovanni XXIII.
«Tra le lesioni articolari più comuni nei bambini vi sono il menisco discoide e le lesioni delle spine tibiali, che si verificano principalmente durante l’infanzia – aggiunge la dottoressa Dibello -. È possibile trattare efficacemente anche le lesioni osteocondrali, che sono tipiche della fase di crescita».
Il dottor Carlo Amati, membro dello staff medico dell’ortopedia del Giovanni XXIII, ha seguito il tutoraggio del dottor Lorenzo Moretti del Policlinico di Bari e completato un periodo di formazione presso il “Gaetano Pini” di Milano e il “Regina Margherita” di Torino, centri di eccellenza nell’artroscopia pediatrica.
«Il nostro impegno nell’offrire cure specifiche per i pazienti pediatrici è costante. È stato acquisito presso il Giovanni XXIII un artroscopio di ultimissima generazione, che offre una qualità dell’immagine superiore e una maggiore precisione nelle procedure diagnostiche e terapeutiche», aggiunge il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Bari, Giovanni Migliore. «Grazie alla combinazione di competenze mediche di eccellenza e l’acquisizione di strumenti all’avanguardia, l’ospedale pediatrico barese si posiziona come un punto di riferimento nella cura ortopedica pediatrica nel sud Italia».
L’artroscopia pediatrica, infatti, è una procedura chirurgica mini-invasiva che consiste nell’introduzione di un artroscopio, un tubo sottile e illuminato dotato di una telecamera, attraverso piccole incisioni nella pelle. L’artroscopio consente ai chirurghi di visualizzare l’interno dell’articolazione su uno schermo e di eseguire interventi precisi senza dover aprire completamente l’articolazione.
Questo approccio presenta numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale a cielo aperto. Le incisioni più piccole riducono il rischio di infezioni, il dolore postoperatorio è generalmente minore e i tempi di recupero sono più rapidi. Inoltre, l’artroscopia pediatrica preserva le cartilagini articolari in fase di crescita, riducendo il rischio di danni futuri.