Bari, al Di Venere un’innovativa tecnica per asportare piccoli tumori gastro-intestinali

È partita da qualche settimana, nell’unità operativa di Screening colon retto ed Endoscopia digestiva guidata dal dottor Alessandro Azzarone nell’ospedale Di Venere di Bari, la sperimentazione di un’innovativa tecnica mininvasiva per asportare “a tutto spessore” lesioni tumorali o pretumorali dello stomaco, del duodeno, del colon e del retto.

Buoni i risultati finora ottenuti: l’utilizzo del Ftrd System (Full thickness resection device) ha infatti evitato gli effetti molto più profondi della chirurgia classica, come ad esempio la resezione del colon. Si tratta di una via veloce ed efficace, alternativa proprio alla chirurgia, che viene usata quando tecniche endoscopiche non sono utilizzabili per asportare piccoli tumori gastro-intestinali.

«Questa procedura – spiega Azzarone – consente la possibilità di resecare, nel corso di una normale gastroscopia o colonscopia, tutti gli strati della parete gastro-intestinale (mucosa, sottomucosa, muscolare e sierosa), altrimenti non asportabili mediante le “convenzionali” metodiche endoscopiche e, nello stesso tempo, evitando il ricorso alla più impattante chirurgia tradizionale che richiede un’ospedalizzazione più lunga ed è gravata da più frequenti e serie complicanze, con un tempo di convalescenza significativamente maggiore».

L’utilizzo della resezione endoscopica a tutto spessore è particolarmente indicato per formazioni tumorali o pretumorali di ridotte dimensioni che interessano gli strati più profondi della parete gastro-intestinale (quelli al di sotto della mucosa), così come per formazioni tumorali o pretumorali originate su una mucosa cicatriziale, che ha quindi perso la sua naturale elasticità (ad esempio i polipi che recidivano sulla cicatrice di una pregressa polipectomia) o lesioni primitive intestinali.

Come funziona la procedura di resezione endoscopica

La procedura di resezione endoscopica a tutto spessore prevede che il paziente venga sottoposto a una normale gastroscopia o colonscopia.

Sulla punta dello strumento endoscopico viene montato il sistema Ftrd, che si presenta come una sorta di largo cappuccio di plastica. Una volta individuata la neoformazione bersaglio, questa viene afferrata con una pinza e portata all’interno del cappuccio di plastica insieme a tutti gli strati di parete intestinale sottostanti e sovrastanti.

A questo punto, il sistema consente di rilasciare una clip metallica alla base della neoformazione e di resecarla in completa sicurezza a tutto spessore, pronta per la successiva analisi istologica.

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