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Autonomia, anche i medici dicono “no”. Abbaticchio: «A rischio l’assistenza per i ceti più deboli» – VIDEO

È durato poco più di un’ora il faccia a faccia tra Ludovico Abbaticchio, presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi) e Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute. Tanti i temi toccati durante il colloquio, tra cui Pnrr, emergenza dei pronto soccorso e soprattutto l’Autonomia differenziata, a cui lo Smi ha ribadito il…
(foto di Andrea De Vecchis)

È durato poco più di un’ora il faccia a faccia tra Ludovico Abbaticchio, presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi) e Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute. Tanti i temi toccati durante il colloquio, tra cui Pnrr, emergenza dei pronto soccorso e soprattutto l’Autonomia differenziata, a cui lo Smi ha ribadito il proprio no.

Nel corso del confronto, il presidente dello Smi ha illustrato le difficoltà dei medici di medicina generale e di quelli ospedalieri, rispetto a un carico burocratico definito «asfissiante» che sottrae tempo «per l’assistenza e la cura dei pazienti». Chiara, dunque, la richiesta di Abbaticchio: «Non è accettabile che sia per i medici di medicina generale che per quelli ospedalieri le risorse previste per il rinnovo dei contratti nazionali non coprano nemmeno la spinta inflattiva che la nostra economia sta vivendo, a fronte del fatto che gli stipendi dei medici italiani risultano essere tra i più bassi in Europa».

Altro tema delicato toccato durante il faccia a faccia, la crisi dei pronto soccorso. «Abbiamo posto l’accento sulle questioni del servizio del 118 e dei dipartimenti di emergenze/urgenza che sono in sofferenza per mancanza di personale, unitamente al tema di una maggiore sicurezza per il personale medico e sanitario». Dura la presa di posizione del sindacato nei confronti dell’Autonomia differenziata, da pochi giorni approvata dal Consiglio dei ministri e che si prepara al giudizio del Parlamento. «L’Autonomia differenziata – scrive Abbaticchio su Facebook – ci preoccupa perché porterebbe un vulnus all’assistenza dei ceti più deboli». Sorvegliati speciali anche i fondi del Pnrr, che potrebbero arrecare numerosi benefici alla medicina territoriale. «L’attuazione delle norme del Pnrr per la sanità – conclude Abbaticchio – devono contemplare scelte atte a garantire una maggiore integrazione tra medicina del territorio e servizi socio-sanitari integrati».

Video di Andrea De Vecchis

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