L’integrazione comincia tra i banchi di scuola. Si chiama “Comunichiamo per crescere – A scuola di autismo”, il protocollo d’intesa siglato dalla Asl di Bari con il Comune di Acquaviva delle Fonti e l’Istituto comprensivo “De Amicis – Giovanni XXIII”, frutto della necessità di definire le modalità di intervento e coordinamento nei confronti di alunni con diagnosi di disturbo dello spettro autistico.
La Asl di Bari, con il supporto del Centro territoriale per l’autismo (Cat) di Acquaviva e del dipartimento Medicina dell’Età evolutiva e in collaborazione con la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, avrà il compito di definire in modo più specifico e dettagliato i ruoli delle figure professionali coinvolte, valorizzando ed estendendo le buone pratiche già diffuse nel territorio, affinché per gli alunni con autismo il progetto abilitativo, nel suo insieme, abbia maggiori probabilità di successo.
«L’azienda sanitaria, attraverso queste iniziative, intende declinare sul territorio il proprio ruolo di co-protagonista al fianco delle agenzie educative come la scuola ma in generale delle diverse espressioni della società e delle istituzioni», ha spiegato il direttore generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce.
Più che mai centrale, infatti, è il ruolo della scuola che, per gli alunni con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, non è solo un luogo di istruzione e di educazione come per tutti i coetanei, disabili o non, ma anche una risorsa fondamentale del progetto abilitativo globale il cui fine è lo sviluppo, per tutta la durata della vita, delle potenzialità, delle capacità di adattamento e dell’autonomia per migliorare la loro qualità di vita.
Il progetto, articolato in 30 incontri di un’ora ogni 15 giorni, avrà durata triennale e coinciderà con i tempi del calendario scolastico. Punto di riferimento delle attività sarà lo Sportello autismo, da attivare nei locali della scuola primaria “De Amicis” e all’interno del quale si terranno incontri periodici tra l’équipe di operatori Cat, famiglie, insegnanti curriculari o di sostegno, in modo da stabilire concordemente e congiuntamente le linee di intervento di natura abilitante (di tipo didattico/clinico), inclusiva (di tipo socio-relazionale), informativa (in tema di Autismo), nonché sugli aspetti logistici, organizzativi ed ambientali.
La dirigente scolastica del “De Amicis – Giovanni XXIII”, professoressa Valeria Brunetti, ha sottolineato quanto «la collaborazione con gli operatori del Cat offra al personale dell’istituto una preziosa occasione per calibrare gli interventi educativi e didattici rispondendo ai reali bisogni dei bambini sia in termini di apprendimenti che di dinamiche relazionali e affettive».
Tra i diversi obiettivi previsti dal protocollo d’intesa, non solo fornire consulenza agli insegnanti impegnati nel rapporto formativo e partecipativo degli alunni con autismo ma anche promuovere nelle scuole del territorio la cultura della presa in carico, educativa e abilitativa delle persone con autismo, avviando percorsi di formazione e consulenza didattica imperniati sui problemi di integrazione e inclusione. Un progetto che mira inoltre a creare una rete virtuosa di esperienze, buone pratiche, strumenti, materiali, informazioni da mettere a disposizione di tutto il territorio provinciale, in collaborazione con le Associazioni e gli Enti che si occupano dei problemi dell’autismo e ascoltando i genitori in modo da aiutarli in ogni situazione: dal rapporto scuola-famiglia sino al confronto tra scuola e servizi socio-sanitari oppure tra scuola e territorio.