Asportato un tumore del pancreas a un paziente con il fegato trapiantato: l’intervento al “De Bellis”

Un delicato intervento chirurgico di pancreasectomia subtotale, di particolare complessità, è stato eseguito giovedì scorso al “De Bellis” di Castellana Grotte dall’equipe del dottor Leonardo Vincenti, direttore del dipartimento di scienze chirurgiche.

Il paziente, un 69enne pugliese, era stato sottoposto 15 anni fa a trapianto di fegato a Modena dove, nel corso dell’ultimo controllo, gli era stato riscontrato un tumore al pancreas.

Sono stati gli stessi sanitari modenesi ad indicare l’Irccs “De Bellis” come centro di riferimento idoneo a trattare questo caso. Le due più prestigiose istituzioni trapiantologiche statunitensi hanno pubblicato solo nove casi nel mondo di pazienti con trapianto di fegato sottoposti poi a intervento per tumore del pancreas e non tutti con esito favorevole.

In questo caso, per rimuovere completamente la neoplasia, è stato necessario asportare i tre quarti del pancreas. Il paziente è tuttora ricoverato in osservazione ed è in buone condizioni.

«Si tratta – spiega il dottor Vincenti – di un intervento di straordinaria difficoltà tecnica in quanto un trapiantato di fegato ha una anatomia completamente stravolta con la ricostruzione di arterie e vene del fegato che passano all’interno del pancreas, quindi basta un danno millimetrico per chiudere i vasi che portano il sangue al fegato e si compromette la vita stessa del paziente».

L’attività chirurgica del “De Bellis” non si è fermata nemmeno ad agosto, anzi, per andare incontro alle esigenze dei pazienti, è continuata a ritmi tali da consentire, nel solo mese clou del periodo estivo caratterizzato dalle ferie, ben 92 interventi per l’asportazione di tumori tra cui esofago (2), colon (24), retto (7), pancreas (9), fegato (3), 4 gastrectomie, una resezione della via biliare principale, 2 resezioni del tenue e 2 nefrectomie, sempre per neoplasie. Più della metà di queste procedure è stata eseguita con approccio mininvasivo. Nei primi 8 mesi dell’anno al “De Bellis” sono stati eseguiti circa 750 interventi, quasi tutti di chirurgia maggiore: numeri record da primato nazionale.

«Tutto questo – sottolinea il dottor Vincenti – è stato possibile grazie al sacrificio, all’abnegazione e al contributo di tutte le componenti dell’istituto: equipe chirurgiche, anestesiologiche, di gastroenterologia, radiologia, anatomia patologica, laboratorio analisi, personale infermieristico e il supporto della direzione strategica».

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