Andria, al Bonomo impiantato il primo pacemaker senza fili: dura più di 17 anni

Un nuovo modello di pacemaker – senza fili, completamente intracardiaco e con una batteria a longevità elevata – è stato impiantato per la prima volta stamattina nell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale Bonomo di Andria.

Il pacemaker senza fili, spiega il dottor Domenico Gianfrancesco, responsabile di laboratorio di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione, è stato concepito per ridurre le problematiche legate all’impianto di pacemaker convenzionali che possono portare a «complicanze sia durante che dopo l’intervento, tra cui infezioni o decubito, sposizionamento e usura nel tempo degli elettrocateteri».

Il nuovo dispositivo è lungo 4 centimetri, circa un terzo del volume di una normale batteria AAA e dieci volte più piccolo di un pacemaker standard.

«Il dispositivo può essere posizionato direttamente all’interno del ventricolo destro del cuore con una procedura mini-invasiva».

Questo pacemaker è dotato di un’esclusiva capacità di mappaggio che consente ai medici di misurare i segnali elettrici all’interno del cuore e di determinare il corretto posizionamento del dispositivo prima dell’impianto definitivo. La durata prevista della batteria è superiore ai 17 anni.

Il pacemaker viene posizionato nella cavità ventricolare destra con una procedura mini-invasiva per via transcatetere con approccio transcutaneo mediante una piccola incisione nell’inguine. Questa procedura, che può essere eseguita in anestesia locale, non prevede l’uso di elettrocateteri e non lascia cicatrici esterne. Inoltre, non richiede la creazione di una tasca visibile nell’area del torace.

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