Al Policlinico di Bari una procedura all’avanguardia per il trattamento del tunnel carpale

Una procedura chirurgica endoscopica all’avanguardia per trattare la sindrome del tunnel carpale è stata utilizzata al Policlinico di Bari, uno dei pochi centri accreditati in Italia una patologia molto invalidante che colpisce soprattutto le donne e la cui causa non è ancora conosciuta.

La procedura, che ha avuto origine negli Stati Uniti, a differenza della tradizionale tecnica “a cielo aperto” utilizza una videocamera che permette l’incisione esclusiva del legamento trasverso del polso e la conseguente decompressione del nervo mediano. Le incisioni puntiformi a livello della superficie volare del polso non richiedendo l’applicazione di punti di sutura, consentendo un immediato miglioramento del quadro clinico del paziente.

I primi interventi endoscopici mininvasivi per il trattamento chirurgico della sindrome del tunnel carpale sono stati eseguiti con il professor Michele Maruccia, dell’équipe di Chirurgia plastica-ricostruttiva universitaria diretta dal professor Giuseppe Giudice.

«La chirurgia endoscopica del tunnel carpale è un metodo sicuro ed efficace per il trattamento della sindrome del tunnel carpale spesso molto dolorosa e invalidante – spiega il professor Giudice -. È una tecnica easy e può essere eseguita rapidamente senza incorrere in gravi complicanze. Coloro che si sottopongono a tale trattamento possono tornare immediatamente alle normali attività quotidiane e, già dal primo giorno dopo l’intervento, si evidenzia un netto miglioramento del quadro clinico».

«Con il trattamento chirurgico endoscopico – aggiunge il professor Maruccia – la guarigione è più rapida; il paziente ha meno dolore sia nella fase post-operatoria e riabilitativa e le cicatrici sono di piccolissime dimensioni diversamente dalla procedura fino ad oggi eseguita».

La sindrome del tunnel carpale è una patologia in cui il nervo mediano viene compresso eccessivamente lungo il suo decorso a livello del polso e, a causa della infiammazione che ne deriva, provoca alcuni disturbi (dolore pungente, formicolii, alterazione della sensibilità delle dita, bruciore e difficoltà ad afferrare oggetti) che possono aumentare in modo progressivo, diventando fortemente invalidanti. La causa di tale sindrome non è ancora conosciuta e i fattori di rischio più frequenti possono essere di tipo ormonale, soprattutto nelle donne o microtraumatico, successivi allo svolgimento di attività quotidiane, come l’uso di tastiere e/o del mouse. Nelle prime fasi tale patologia può essere trattata in modo conservativo, con antinfiammatori, infiltrazioni di corticosteroidi ed esercizi mio-funzionali. Quando i sintomi aumentano in modo progressivo ed irreversibile è necessario il trattamento chirurgico. I chirurghi che possono eseguire il trattamento chirurgico endoscopico devono effettuare uno specifico training per poter essere accreditati.

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