Al Policlinico di Bari il primo intervento di chirurgia corneale da remoto. Palese: «Una nuova sanità di precisione» – VIDEO

Il primo esperimento dal Policlinico di Bari di una operazione da remoto. Sono stati presentati questa mattina gli esiti dell’intervento di chirurgia corneale, ad un paziente 50enne, è terminato poco dopo le 8. «Questa tecnologia per la continuità assistenziale ci consente di avere medici disponibili in qualunque momento e in qualunque luogo». Così il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore in conferenza stampa.

«Noi oggi abbiamo una difficoltà a livello nazionale – continua – legata alla difficoltà di poter offrire assistenza alle zone marginali, alle isole, alla montagna, ai luoghi che sono meno facili da popolare. E penso alle case di comunità che prevedono uno standard che oggi in alcune aree non può essere raggiunto. La tecnologia ci consente di mettere a disposizione dei professionisti nel luogo dove servono. Siamo grati a loro, all’azienda e all’organizzazione del Policlinico grande ospedale di riferimento».

Primo intervento di chirurgia corneale da remoto al Policlinico di Bari. Palese: «Nuova sanità»
Al Policlinico di Bari il primo intervento di chirurgia corneale da remoto. Palese: «Una nuova sanità di precisione» – VIDEO

L’intervento da remoto sostenuto dal dottor Gianni Alessio, direttore dell’unità operativa di Oculistica e Oftalmologia, è stato possibile grazie alla tecnologia 5G. «Una rivoluzione del sistema e dell’ecosistema sanitario, della pubblica amministrazione e delle imprese» spiega la dott.ssa Sabina Strazzullo Head of National and Local Institutional Affairs TIM che ha sostenuto la sperimentazione.

«Con le nuove tecnologie – continua – è possibile avere vantaggi per contribuire al rinnovamento del sistema sanitario nazionale che abbiamo visto particolarmente sotto pressione nell’ultimo periodo. Al centro il paziente che è introdotto in un nuovo ecosistema. Ma anche supporto a professori, medici e tecnici per rompere il gap geografico con la possibilità di curare pazienti che si trovano a casa e seguirli da remoto».

Infatti grazie ad una bassa latenza, con un tempo di risposta impercettibile inferiore 50 millisecondi è possibile intervenire in maniera immediata. Sono stati montati router esterni per la fibra ottica che ha permesso la comunicazione tra sala operatoria ed il luogo esterno da dove sono partiti i comandi.

«Una applicazione web – spiega l’amministratore unico di iVis Technologies Giuseppe d’Ippolito – gestisce da remoto l’intero ciclo: screening, diagnosi e trattamento. Connettiamo i centri territoriali dove il paziente si auto acquisisce, quindi non c’è bisogno di grande competenza tecnica. Poi li connettiamo tramite l’app al centro chirurgico che esegue il trattamento. Il paziente ha le stesse possibilità di successo con un processo automatizzato e questo permetterà in futuro di eliminare la migrazione sanitaria. Il laser, oggetto della dimostrazione, ha permesso al chirurgo di gestire a distanza il trattamento. I dati devono essere registrati dal punto di vista medico legale, perché dobbiamo certificare la procedura grazi alla tecnologia blockchain che consente l’archiviazione dei dati mentre la connettività 5G consente un tempo di latenza inferiore 50 millisecondi».

«Il Politecnico di Bari – spiega Michele Ruta professore ordinario di Sistemi di elaborazione delle informazioni al Poliba – ha collaborato alla progettazione dell’infrastruttura 5G e poi ha sviluppato un sistema innovativo che ha consentito di avere un registro delle operazioni singole svolte all’interno dell’intervento in maniera che questo registro fosse immutabile e indelebile. Si tratta di una scatola nera che accompagna l’intervento e ne traccia ogni passaggio. Un sistema di garanzia rilevante per medico e paziente. Un intervento sicuro che tutela paziente e personale medico che ha un continuo monitoraggio».

In conferenza presente il dott. Amerigo Splendori, dirigente del Ministero delle imprese e del Made in Italy Direttore dell’ispettorato territoriale di Puglia, Basilcata e Molise. «Sono circa ad oggi 80mln di euro i fondi che il Ministero ha messo a disposizione per il supporto delle tecnologie emergenti e che pone l’Italia in avanti rispetto agli altri paesi europei, come sperimentazione e regolamentazione della normativa in materia di 5G. Elemento cardine di questo sviluppo è rappresentato dalle case delle tecnologie. Si è pensato di finanziare nei Comuni in partnership con le università questi luoghi dove le competenze scientifiche incontrano le esigenze delle imprese. L’app di tecnologia 5G in ambito sanitario rappresenta uno dei vari elementi di sviluppo della tecnologia. Bari è impegnata tra gli altri sull’Automotive, gestione illuminazione pubblica da remoto, la filiera della logistica. Una serie di elementi che fanno ritenere la scommessa nel 2018 sulla sperimentazione del 5G, una realtà del presente e un elemento di spicco nel paese a livello comunitario. Non ci sono altri paesi che hanno questo livello di sperimentazione e regolamentazione che abbiamo oggi».

«Esprimo grande soddisfazione e orgoglio – conclude l’assessore alla Regione Puglia Rocco Palese – Qui oggi c’è l’Italia e la Puglia che funzionano. Il ministero ci ha fatto toccare con mano il presente nel futuro. Anche all’interno del Policlinico di Bari c’è un passo importante che ha fatto il professore Alessio. Due anni di lavoro di tante persone che hanno consentito di portare a termine un progetto sperimentale di natura medico scientifico incredibile. Conquista e partenza con la sinergia del territorio. Sulle case di comunità sono basito quando sento dire che occorrono 40mila persone. No, non occorrono 40 mila persone. Qui da punto di vista culturale bisogna fare una fatica enorme. Con le nuove tecnologie anche 10mila sono troppi. Tutto il sistema territoriale della medicina non può continuare a viaggiare senza la conquista delle nuove tecnologie che hanno bisogno di una elevazione fortissima e di altissime professionalità. Vedo un grande esempio dal punto di vista culturale in un contesto di intelligenza artificiale. Il Policlinico di Bari ha dimostrato che siamo presenti a livello internazionale e la Regione non può che essere contenta e appoggiare con tutto l’impegno possibile la strada che noi crediamo debba essere perseguita con grande convinzione».

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