Mettetevi comodi. Il desiderio realizzato di raccontare un amico

Ennio
Un documentario su un artista di cui è impossibile che non conosciate almeno una sua colonna sonora e due film che parlano al cuore e alla pancia dello spettatore. Diretto da Giuseppe Tornatore. Presentato con successo Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e al Bif&st 2021, il documentario racconta Ennio Morricone attraverso una lunga intervista di Tornatore al maestro, a cui si aggiungono testimonianze di artisti e registi come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone. Quentin Tarantino e Clint Eastwood. Il tutto arricchito da musiche e immagini d’archivio. «Ho lavorato venticinque anni con Ennio Morricone. Ho fatto con lui quasi tutti i miei film, per non contare i documentari, gli spot pubblicitari e i progetti che abbiamo cercato di mettere in piedi senza riuscirci. Durante tutto questo tempo il nostro rapporto di amicizia si è consolidato sempre di più. Così, film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che tipo di documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il mio sogno». Proprio in virtù di questo sodalizio, il regista di “Nuovo Cinema Paradiso” ce lo restituisce con uno sguardo artistico e amorevole, come, forse, solo lui avrebbe potuto fare.

I Cieli di Alice
Opera prima della cineasta franco-libanese residente a Parigi Chloé Mazlo. Siamo negli Anni ‘50: la giovane Alice (un’Alba Rohrwacher sempre versatile) vive con la famiglia tra i monti della Svizzera, ma freme dal desiderio di andare alla scoperta del mondo. Sfida se stessa e i propri genitori e si trasferisce a Beirut per lavorare come ragazza alla pari. Sembra che tutto vada per il meglio, visto anche l’incontro con l’amore nella persona di Joseph (Wajdi Mouawad), astrofisico gentile e ambizioso; ma l’equilibrio viene messo a rischio dalla violenza presente su quel territorio. Un mix tra stop motion e fiction. Dal 15/02 al cinema e su Iwonderfull.it.
Giulia
Regia di Ciro De Caro. Presentato alla XVIII edizione delle Giornate degli Autori nella sezione Notti Veneziane in collaborazione con Isola di Edipo, il film ha per protagonista una ragazza, appunto Giulia (una credibile Rosa Palasciano, anche co-sceneggiatrice), la quale, come spesso accade a quell’età – e ancor più di questi tempi – è costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e sacrosanta voglia di libertà. «Nella sceneggiatura abbiamo deciso di raccontare qualcosa di sottile e impalpabile, fotografando personaggi inafferrabili e assuefatti a una condizione che manderebbe in crisi chiunque sia abituato a condurre una vita fatta di certezze e scandita da tappe prestabilite e che invece loro vivono con una certa leggerezza.Come regista mi sono posto di fronte a questa storia con lo scopo di raggiungere un risultato che restituisse realismo, naturalezza e verità. Ho voluto liberare gli attori da tutto ciò che avrebbe potuto allontanarli da questa ricerca della verità; non ho voluto un reparto trucco», ha tenuto a specificare De Caro. Un esperimento di messa in gioco ben riuscito.

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