Mari e Monty: fascinosa e attrezzata, Manfredonia ci piace

«Ame mi piace». Forse in italiano non si potrà dire, ma a sentirlo rende comunque l’idea dell’effettivo gradimento. Ed è quello che hanno potuto sentire dal vivo le mie gentili orecchie soltanto qualche settimana fa, mentre ero in visita proprio a Manfredonia. Il che, in realtà, non stupisce, dal momento che Manfredonia è davvero un posto molto carino da visitare e in cui soggiornare.

Meno noto, probabilmente, di località alla moda come Vieste e Peschici, ma non per questo di minor valore, anzi. Senza nulla voler togliere comunque a queste ultime. Basti dire che è il sesto territorio più esteso della Puglia e il ventisettesimo in Italia, se Wikipedia non ci inganna. Ma, anche senza Wikipedia, si può senz’altro dire che chi vi si reca trova, da un lato, un luogo estremamente attrezzato sotto l’aspetto balneare (e con i suoi 20 chilometri di costa ci mancherebbe altro) e, dall’altro, anche un luogo che offre tanto di culturale da ammirare.
Ma partiamo dalla cosa più importante: il nome. Manfredonia, perché? Ma da Manfredi, ovviamente, figlio dell’imperatore Federico II, che a quanto pare la fondò. Giusto per capire un attimo di cosa stiamo parlando. Tant’è che resiste ancora oggi, circondato dalle sue pregevoli mura, il bellissimo castello svevo-angioino-aragonese da lui fatto costruire nel lontano 1256. Un castello meraviglioso, che offre davvero una vista mozzafiato sul promontorio e che ospita al suo interno il considerevole museo archeologico nazionale, con i suoi preziosi reperti.
Manfredonia che nasce dalle ceneri dell’antica Siponto. Tant’è che lo stemma ufficiale è il “SPQS” (Senatus Populusque Sipontinus), sormontato da una corona, che tanto ricorda il “SPQR” di Roma. Siponto che ormai, con il suo stupendo lido, è ormai completamente inglobata in Manfredonia, di cui accresce la bellezza con la sua meravigliosa basilica dalla rete metallica così singolare da sembrare quasi di trovarsi di fronte a un ologramma e di assistere a uno spettacolo in 3d. Specialmente se la si guarda in lontananza dal parco archeologico di Siponto circostante. Nei dintorni, naturalmente, c’è molto altro da vedere. Come, per esempio, l’abbazia di San Leonardo, il lago Salso e il bosco Quarto. Senza contare che, a distanza ravvicinata, sono poste San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, Foggia, Mattinata e la Foresta Umbra.
Insomma, come diceva quel tipo un po’ sgrammaticato, «a me mi piace». Dopo esserci stato «anche a me mi piace». E qualcosa mi dice che, dopo aver letto questo articolo, «anche a voi vi piace». E, per una volta (ma solo per stavolta), al diavolo la grammatica.

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