La cistite è un’infiammazione della vescica a esordio acuto o subacuto ad andamento ricorrente caratterizzata da minzione aumentata (pollachiuria), difficoltosa (stranguria), dolorosa (disuria) e a volte ematica (ematuria). Oltre alla superinfezione batterica per il cui trattamento è necessaria una terapia antibiotica, previa urinocoltura con antibiogramma, possiamo riscontrare diverse eziologie tra le quali le più frequenti sono stipsi, rapporto sessuale, sindrome premestruale e stress. In questi casi l’utilizzo tempestivo della medicina naturale, può scongiurare le complicazioni e il ricorso alle inevitabili terapie farmacologiche.
L’omeopatia è sicuramente la strategia d’elezione. Usa cantharis in caso di polachiuria, disuria, stranguria e urgenza minzionale. In caso di terapia antibiotica si può associare con notevoli vantaggi per il paziente che vedrà eliminare più rapidamente lo spasmo uretrale e il dolore. In caso di tenesmo vescicale, ovvero stimolo all’emissione di urina senza evacuazione o con evacuazione di modiche quantità, sarà utile mercurius corrosivus. Se la cistite è seguente a manovre invasive quali cateterismi o a rapporti sessuali, il medicinale appropriato è staphysagria. Hepar sulfur sarà indicato, invece, per prevenire una superinfezione. In caso di recidive frequenti, la prevenzione può partire da una dose settimanale di sepia.
Ma dal punto di vista simbolico questo disturbo è caratterizzato dal corto circuito psichico dato dalla voglia di lasciarsi andare e la necessità di controllo. Ed ecco che l’elemento acqua, pietra angolare del problema, può di volta in volta rappresentare la sessualità, ma anche la femminilità, la maternità, la spiritualità o anche la trasformazione e il cambiamento. La presenza del bruciore ci riporta nel binomio acqua e fuoco, ovvero femminile e maschile. I fitoterapici più utili sono l’uva ursi e il mirtillo rosso. Quest’ultimo da sempre considerato simbolo di pace presso i nativi d’America, in special modo usato dalla tribù di Delaware, che lo utilizzavano per tingersi il corpo. Lasciati coccolare dalla solita tisana serale, che questa volta sarà composta da fiori e foglie di malva, da foglie di betulla e da radice di liquirizia. Metti in infusione per dieci minuti circa, poi filtra e bevila preferibilmente lontano dai pasti. A tavola scegli una dieta ricca di verdure, che hanno proprietà fortemente depurative e che aumentando la diuresi. Per esempio sedano, radicchio, lattuga, broccoli e non fare mancare le zucchine. Nello specifico preferisci quelle più scure, quella varietà definita di Milano, in quanto maggiormente diuretica e ricca di vitamina C: potente antiossidante. Inoltre frutta come mele, ananas e mirtilli rossi. Di questi sarebbe utile anche berne il succo quotidianamente, almeno 500 millilitri, fino a guarigione.
Non far mancare i cibi fermentati yogurt naturale e kefir. Ma anche crauti e miso. Senza dimenticare il tè Kombucha, ottima bevanda fatta con tè nero e zucchero, che verrà convertito tramite fermentazione da un particolare gruppo di microorganismi in anidride carbonica, alcol e acidi organici. Il sapore di questa straordinaria bevanda è molto deciso e inconsueto per i nostri palati. Una variante più delicata, leggera e con note floreali è il Jun Tea: anche questa prodotta dalla fermentazione ma, con ingredienti diversi, ovvero tè verde e miele. Ricorda di aiutare il microbiota intestinale con l’assunzione di un complesso di probiotici e inserendo regolarmente nella tua dieta fibre da cereali integrali. Dici no a prodotti raffinati, ricchi di zuccheri e ricordati di bere acqua. In questo modo renderai più efficiente la diuresi, evitando un’eccessiva concentrazione urinaria che potrebbe favorire lo sviluppo di batteri.