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Xylella, flash mob degli agricoltori a Bari: «Il batterio avanza, servono interventi urgenti»

In 12 anni, dal 2013, la Xylella ha coinvolto ottomila chilometri quadrati di territorio, compromettendo il patrimonio agricolo pugliese «senza che sia stato ancora ricostruito». È quanto denunciano gli agricoltori della Coldiretti che hanno organizzato un flash mob stamattina a Bari, davanti alla sede dell'Assessorato regionale all'Agricoltura, per sollecitare interventi urgenti. Sui cartelli degli agricoltori…
flash mob coldiretti

In 12 anni, dal 2013, la Xylella ha coinvolto ottomila chilometri quadrati di territorio, compromettendo il patrimonio agricolo pugliese «senza che sia stato ancora ricostruito».

È quanto denunciano gli agricoltori della Coldiretti che hanno organizzato un flash mob stamattina a Bari, davanti alla sede dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, per sollecitare interventi urgenti.

Sui cartelli degli agricoltori si legge “No a Puglia ostaggio di beghe politiche“, “Su articolo 6 spesi solo 20 milioni su 80“, “Subito secondo piano di rigenerazione“, “Bene 30mln ministero, ora secondo piano e indennizzi calamità“.

I manifestanti parlano di «disattenzioni e lungaggini burocratiche che stanno ostacolando la rigenerazione» e sollecitano interventi di «ricostruzione, quando il numero stimato di ulivi reimpiantati che sono poco di 3 milioni, contro i 21 milioni di piante infette per la strage causata dalla Xylella».

La Puglia, afferma il presidente della Coldiretti regionale Alfonso Cavallo, «non può permettersi di essere ostaggio di beghe politiche. Con i 30 milioni di euro in più stanziati dal Ministero con il Dl Agricoltura per il reimpianto di ulivi resistenti nelle aree colpite da Xylella, grazie al pressing di Coldiretti anche con la mobilitazione di 10mila persone, si potrà sostenere la rigenerazione delle zone infette in Puglia che si stima sia ferma al 17% del patrimonio olivicolo gravemente compromesso».

Quanto «alla misura per la ricostruzione del primo piano nazionale di rigenerazione ad oggi risultano spesi poco più di 20 milioni di euro rispetto agli 80 già a disposizione, una cifra irrisoria rispetto a una misura fondamentale per la ripresa produttiva, territoriale e paesaggistica dell’area colpita da Xylella che sconta una tempistica lunghissima e incompatibile con le urgenze del territorio colpito», conclude Cavallo.

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