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West Nile, parla l’infettivologo Lo Caputo: «Pericoli maggiori per i soggetti fragili» – L’INTERVISTA

«Niente allarmismi. Il virus del West Nile circola, ma nella maggior parte dei casi non provoca conseguenze gravi. L’importante è adottare semplici misure di prevenzione per ridurre il contatto con le zanzare e ricordare che le donazioni di sangue restano assolutamente sicure». Con queste parole, il professor Sergio Lo Caputo, direttore della clinica di Malattie…
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«Niente allarmismi. Il virus del West Nile circola, ma nella maggior parte dei casi non provoca conseguenze gravi. L’importante è adottare semplici misure di prevenzione per ridurre il contatto con le zanzare e ricordare che le donazioni di sangue restano assolutamente sicure». Con queste parole, il professor Sergio Lo Caputo, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico di Foggia, invita alla calma e alla corretta informazione, dopo gli ultimi casi riscontrati in Puglia.

Professore, che cos’è il virus del West Nile?

«Si tratta di un’infezione che fa parte della classe delle arbovirosi, cioè virus trasmessi da zanzare o, in alcuni casi, da zecche. In particolare, il West Nile è presente negli uccelli selvatici: le zanzare comuni pungono gli uccelli e possono infettarsi. Solo accidentalmente possono poi pungere i grandi mammiferi, come cavalli o esseri umani, e contagiare».

Non c’è, dunque, una trasmissione da persona a persona?

«Esatto. Questa è una caratteristica importante: non si trasmette da uomo a uomo. L’unica modalità di contagio è attraverso la puntura di una zanzara infetta. Le temperature più alte e stagioni calde più lunghe favoriscono la proliferazione delle zanzare e, quindi, anche la circolazione del virus».

Ci sono rischi per le donazioni di sangue?

«Assolutamente no. I protocolli di sicurezza sono estremamente rigorosi e prevedono controlli accurati su tutti i campioni, garantendo la massima tutela sia per i donatori sia per i riceventi. Questo consente di assicurare la continuità delle forniture di sangue e dei suoi derivati, fondamentali per moltissimi pazienti».

Quanto è diffuso il virus e quali sono i sintomi?

«Oltre il 90% delle infezioni attualmente è asintomatico o paucisintomatico. Significa che molte persone non sanno nemmeno di essere state infettate. Solo nell’1-3% dei casi si possono avere complicanze più serie, come forme di encefalite con sintomi neurologici importanti. Nei casi lievi, invece, i sintomi tipici possono essere febbre, dolori osteoarticolari, stanchezza e talvolta un rash cutaneo, che si risolvono in pochi giorni».

Ci sono categorie più a rischio?

«Le forme gravi si osservano soprattutto nelle persone fragili, con altre patologie importanti. Ma è bene ribadire che nella grande maggioranza dei casi l’infezione è lieve. Non ci sono antivirali mirati contro il West Nile virus. Nei rari casi gravi, il trattamento è di supporto, in ospedale».

Quali misure preventive possono essere adottate?

«La prevenzione vera è evitare le punture di zanzara. Può sembrare banale ma, ad esempio, eliminare i ristagni d’acqua nei sottovasi o nei giardini è fondamentale: sono veri e propri allevamenti di zanzare sotto casa. Inoltre, è molto utile utilizzare repellenti e proteggere gli ambienti domestici con zanzariere».

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