Vogue Italia, Francesca Ragazzi: «Tradizione, semplicità e gusto nei brand locali»

Si chiama “Puglia made with Care” il progetto firmato Vogue Italia che ha proposto un viaggio virtuale nell’universo manifatturiero pugliese. Un prezioso percorso che ha dato vita al co branding che ha generato “Per esempio le donne”, e che rappresenta un osservatorio privilegiato di cui abbiamo parlato con Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia.

Se diciamo due parole chiave: #puglia e #moda, qual è la prima cosa che le viene in mente?
«Tradizione e altissimo gusto, sofisticato nella sua semplicità».

Come il mondo Vogue osserva questa regione, e – soprattutto – come ha imparato a viverla?
«Vogue non può non osservare con attenzione la regione che rappresenta il ‘tacco’ dello stivale. Tra l’altro i pugliesi nella fashion industry sono numerosissimi, soprattutto i creativi e questo conferma quanto il made in Italy sia anche determinato dalla loro visione e da quel senso di bellezza del sud. Vogue ha un colloquio continuo da sempre con la moda in Puglia incontrando e sostenendo moltissime aziende locali che nel tempo sono cresciute e che oggi sono diventate brand di rilievo».

E le imprenditrici pugliesi? Da quale aspetto è maggiormente interessata?
«Il settore imprenditoriale che vede a capo figure femminili è in costante crescita grazie all’evoluzione industriale e all’importanza della tradizione, del know-how, e della realizzazione del fatto a mano. Capacità che le donne pugliesi continuano a tramandarsi nel tempo».

Il sistema della moda pugliese è senza dubbio in grado di competere nei mercati internazionali grazie all’unione tra artigianalità e tecnologia, manodopera qualificata e processi produttivi innovativi e sostenibili. Di questo, a suo parere, le grandi firme internazionali ne sono consapevoli?
«Da sempre l’industria tessile e manifatturiera nutrono un interesse per la Puglia. Non solo brand e aziende italiane ma anche marchi di fama internazionale producono qui le loro collezioni».

Le imprese stanno lavorando moltissimo sull’innovazione, la qualità dei prodotti e il miglioramento della capacità creativa. Cosa serve per dare a questa filiera territoriale uno slancio nazionale e internazionale? Il distretto TAC (tessile, abbigliamento, calzature), è una realtà vivacissima dove le donne contano.
«Il settore della moda si è fatto sempre più competitivo e spesso oggi è concentrato in grandi multinazionali, ma il Made in Italy resta comunque un elemento molto richiesto. Va quindi conservata e tramandata la capacità produttiva, il fatto a mano coinvolgendo nel processo industriale anche le fasce più giovani».

Il lusso, come per il turismo, pensa che anche per la moda possa essere un filone da seguire per le imprese pugliesi di settore?
«Alcune realtà produttive pugliesi puntano già al mondo del lusso: nella manifattura sartoriale degli abiti maschili, degli abiti da sposa, dei pantaloni, della camice, dei capi spalla e delle scarpe, raggiungendo ottimi risultati e trend di crescita importanti».

Tre consigli per il grande salto…
«Continuare ad investire nella ricerca e nella sostenibilità, ormai un valore sempre più richiesto dai consumatori; accentuare la parte creativa e di design entrando in contatto con talenti che possono portare nuove idee nelle linee e nei progetti creativi; creare sistemi di comunicazione sempre più evoluti. Ad esempio Condè Nast studia ogni giorno sistemi evoluti e media mix efficaci che siano in grado di supportare le grandi, medie e piccole aziende, dando loro la possibilità di colloquiare con le proprie audience e coinvolgere il consumatore finale».

Possiamo dire, dunque, che l’universo Moda si connette alla Puglia non soltanto esaltando i suoi scenari e narrando le sue tradizioni?
«Certo, ne vuole esaltare anche i valori e l’unicità, senza ovviamente trascurare il legame molto stretto con il territorio e le sue bellezze. E’ quello che Vogue Italia ha fatto con il progetto “Made with Care”, raccontando la capacità produttiva, creativa ed innovativa di questi territorio. Un viaggio per approfondire l’universo manifatturiero di una regione che abbraccia il mondo della moda grazie al saper fare manifatturiero che tramanda di generazione in generazione, sapendosi costantemente rinnovare per confermarsi contemporaneo e all’avanguardia».

A cura di Emma Alfani

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