Vertenza Network Contacts, a rischio 150 famiglie: «Dall’azienda condotta antisindacale»

L’appuntamento è per questa mattina in piazza Prefettura. Si scriverà probabilmente una pagina importante della vertenza Network Contacts, dove 150 famiglie vivono con il terrore dei trasferimenti a Palermo. Tutti i dipendenti, infatti, si ritroveranno alle 9 per manifestare contro le volontà aziendali insieme ai sindacati, che nel frattempo incontreranno la prefetta Antonella Bellomo. Tutto è confermato nonostante l’azienda molfettese abbia cercato di fermare tutto con una pec inviata proprio a Bellomo, sottolineando che fare sciopero sarebbe bloccare un servizio pubblico e servizi essenziali, in riferimento soprattutto alle commesse Windtre ed Enel.

«In tanti anni di attività sindacale – dichiara Oronzo Moraglia di Fistel Cisl – non mi era mai capitato un attacco così frontale al diritto di sciopero. Non è una società di call-center a fornire servizi essenziali, ma al massimo le imprese committenti. Un datore di lavoro ha obbligo di informare le parti sociali di questa eventualità, non intervenendo a giochi fatti e dopo innumerevoli sondaggi. A Taranto, su commessa Enel, è bastata qualche settimana di comunicazione dallo sciopero. Ci auguriamo che oggi l’azienda tolga dal tavolo il problema dei trasferimenti». Della stessa idea anche Vito Gemmati della Uilcom Puglia che punta sulla necessità, una volta finite le prove di forza, e ritirate le lettere di trasferimento, di trovare una soluzione che tuteli i comparti e che blocchi l’attuazione del nuovo piano aziendale.

«L’azienda – dice – ha provato a contrastare l’azione sindacale attraverso un uso improprio dell’autoregolamentazione dello sciopero nelle aziende di pubblica utilità. I tempi non consentono alcuna azione di recupero da parte del Prefetto, che avrebbe potuto far precettare i lavoratori, qualora convinto dell’applicabilità per Network della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, acconsentendo così alla realizzazione dello sciopero». Una volta riaperto il tavolo (ed è questo l’essenziale, ndr), il resto sarà nelle mani di azienda, Regione e sindacati.

«Ci auguriamo che questi lavoratori non debbano gestire una situazione ben più grave – fa sapere il segretario provinciale Ugl telecomunicazioni Mariangela Picciotti – ma che le istituzioni e le parti sindacali, con l’azienda, riescano a trovare una soluzione per evitare decine di licenziamenti».

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