Non c’è due senza tre. Per la terza volta in pochi giorni il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, afferma che in Puglia, ma anche in Campania, «un esponente civico è la scelta migliore». Dichiarazioni che lasciano in stand by la decisione sul candidato presidente per il centrodestra in vista delle prossime elezioni regionali. «Ormai è solo una questione nazionale», confida un esponente di primo piano della coalizione moderata.
«E’ evidente che ipotizzare una candidatura civica per le due regioni meridionali vuol dire che anche in Veneto, dove la Lega insiste sul suo vicesegretario, Alberto Stefani, candidare qualcuno che non sia espressione del partito di Matteo Salvini, ma abbia un profilo per l’appunto più civico, è la volontà non solo di Forza Italia, ma anche di Fratelli d’Italia».
Di conseguenza il primo nodo da sciogliere è quello della regione del nordest, governata da Luca Zaia, dove a Stefani si contrappone la candidatura di Matteo Zoppas, imprenditore e presidente di Ice, l’agenzia per il commercio estero.
Pertanto, in molti attendono l’incontro di domani ad Ancona tra i tre leader: lo stesso Tajani, la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e Salvini. Un appuntamento che potrebbe portare a una schiarita tra le forze politiche di centrodestra e quindi a ipotesi più concrete e cioè se i candidati presidente nelle tre regioni rimaste ancora senza indicazioni saranno esponenti di partito o, appunto, civici a guidare la coalizione. In tutte e due le ipotesi – civica o politica – la rosa dei nomi fin qui emersa rimane l’unica certezza, al netto di eventuali colpi di scena.
E cioè, se dovesse essere politico, in pole position c’è il coordinatore regionale dei berluscones, Mauro D’Attis. Insieme al sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato, di Fdi. Così come, nel caso si optasse per una candidatura “civica”, l’imprenditore farmaceutico Sergio Fontana e l’ex direttore di Telenorba, Vincenzo Magistà restano le indicazioni che tutti ritengono quelle più verosimili.
Insieme al sindaco di Monopoli, Angelo Annese, che, però, è una figura ibrida rispetto alle altre in campo, avendo appunto ruolo istituzionale e soprattutto un pedigree di natura “forzista”. In attesa di domani, intanto, si rincorrono voci sia su probabili candidati al consiglio regionale di respiro nazionale, sia su rientri nel centrodestra di consiglieri regionali passati nel corso della legislatura alla corte di Michele Emiliano, a partire da Stefano Lacatena, attuale consigliere delegato all’urbanistica. Così come resta in campo l’ipotesi di candidare attuali parlamentari «per far crescere i consensi». Anche in questo caso, sia in Forza Italia, come affermato proprio da Tajani due settimane fa, quando ha chiesto «ai parlamentari del territorio di guidare le rispettive liste», che tra i meloniani si starebbero scaldando a bordo campo deputati e senatori che possano tirare la volata elettorale al proprio partito.
Un’eventualità anche questa che preoccupa i consiglieri uscenti i quali dovranno raccogliere la preferenza per tornare nell’aula di via Gentile. Tuttavia, anche questa querelle resta nel limbo della decisione al vertice e cioè su chi sarà il candidato presidente. Solo allora si saprà prima di tutto quante saranno le liste a supporto del leader designato e subito dopo chi dovrà guidarle e chi concorrerà per un posto nella prossima legislatura regionale.