Arriva in tarda serata, dopo un vertice fiume a Palazzo Chigi sulla manovra finanziaria, la fumata bianca del centrodestra sui tre candidati governatori ancora mancanti all’appello: Veneto, Campania e Puglia. Un accordo in extremis, chiuso a pochi giorni dal baratro, considerando che il 25 ottobre scade il termine per la presentazione delle liste. Si chiude così un lungo braccio di ferro interno alla coalizione, che nelle ultime settimane aveva mostrato più divisioni che compattezza.
Per il mini election day del 23 e 24 novembre, la Campania andrà a Fratelli d’Italia, che ha ufficializzato la candidatura del viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli, fedelissimo della premier Meloni e coordinatore dell’esecutivo del partito. Il Veneto spetterà invece alla Lega, che ha scelto Alberto Stefani, deputato e numero due del Carroccio.
Il vero colpo di scena, però, arriva dalla Puglia, dove il centrodestra ha deciso di puntare di nuovo sull’imprenditore Luigi Lobuono, barese, 70 anni, già presidente della Fiera del Levante. Un ripescaggio dell’ultima ora, dopo un weekend di annunci, smentite e malumori. Solo lunedì, infatti, la sua candidatura era stata accantonata in seguito alla rivolta interna della Lega pugliese e alle resistenze dei consiglieri regionali di opposizione, contrari a sacrificare uno dei 21 seggi riservati alla minoranza per far spazio a un civico.
A quel punto, il dossier pugliese era tornato sul tavolo di Roma, con il vicepremier, Antonio Tajani, che aveva rilanciato l’idea di un profilo politico, aprendo la strada al coordinatore regionale azzurro, Mauro D’Attis, vice presidente della Commissione parlamentare antimafia. Ma sul suo nome è caduto l’ennesimo veto della Lega, ribadito ieri durante un vertice infuocato tra i tre segretari pugliesi dei partiti di governo: Marcello Gemmato (FdI), lo stesso D’Attis (FI) e Roberto Marti (Lega).
Secondo indiscrezioni, il pranzo si sarebbe trasformato in un confronto dai toni accesissimi, con D’Attis e Marti — già ai ferri corti per vecchie frizioni — protagonisti di un duro scontro personale. Un muro contro muro che ha reso necessario il coinvolgimento diretto di Palazzo Chigi, dove alla fine si è trovata la quadra: la candidatura di Lobuono, figura di garanzia e con un profilo civico, ma vicino al centrodestra.
A ufficializzare la scelta è stato lo stesso D’Attis, che in una nota ha chiuso il cerchio: «Luigi Lobuono è il candidato presidente del centrodestra. Un imprenditore al servizio della Puglia, un uomo delle istituzioni dall’etica cristallina che saprà attrarre anche oltre i partiti. Gigi è stato da sempre coerente con i valori del centrodestra, che lo sosterrà con lealtà e passione». E poi l’appello finale: »Abbiamo idee e motivazione per raccontare alla Puglia una visione diversa. Forza Italia sarà al fianco di Gigi contro un centrosinistra che ha governato con malgoverno e clientelismo. Forza Gigi, Forza Italia, Forza Puglia!».
Con la casella pugliese finalmente riempita, il centrodestra prova ora a ricompattarsi, ma le ferite interne e i malumori di partito lasciano intuire che la vera sfida, prima ancora delle urne, sarà quella dell’unità.










