Dopo giorni di silenzio seguiti allo strappo con Antonio Decaro e alla gioia privata per la nascita della figlioletta, Michele Emiliano si prepara a rientrare nell’arena politica. Oggi a Bari è convocata la riunione con i cosiddetti “emilianisti”, il cerchio ristretto di fedelissimi che lo ha accompagnato in questi anni di governo. Un incontro operativo per mettere a punto la strategia in vista della prossima campagna elettorale, che si annuncia come la più dura della sua carriera.
Emiliano non si arrende
Il governatore uscente, raccontano dal suo staff, è ancora scottato dai tradimenti subiti, ma è pronto a indossare l’elmetto per combattere il derby interno al centrosinistra con Decaro, l’ex figlioccio politico che ha deciso di correre da protagonista e di fatto lo ha messo da parte. Nonostante la delusione, Emiliano non sarebbe orientato verso fughe in avanti o colpi di testa. È stata scartata, ad esempio, l’ipotesi di dar vita a una lista autonoma alternativa sia a Decaro che al centrodestra: un contenitore eterogeneo in cui accogliere chiunque fosse contro l’europarlamentare e contro l’avversario di destra. Una strada caldeggiata dai pasdaran delle civiche emiliane, ma presto archiviata.
Una squadra leale
Il progetto, molto più raffinato, punta a costruire una vera e propria corrente “emiliana” all’interno del Pd, capace di garantire continuità politica e di esistenza al leader uscente anche dopo la fine del suo mandato. Una squadra coesa, fondata sulla fedeltà personale, pronta a rispondere solo a lui. Nomi in campo ce ne sono già: l’onorevole Ubaldo Pagano, che potrebbe così blindare la sua carriera fino alle politiche del 2027; il vicepresidente Raffaele Piemontese, testa d’ariete nel foggiano; il segretario regionale dem Domenico De Santis, possibile candidato nella Bat; e Cosimo Borraccino, consigliere tarantino da sempre vicino al governatore. Quattro pedine sicure, cui si aggiungeranno altri tasselli nel corso delle settimane. La corrente interna, inoltre, sarebbe puntellata dal sostegno di almeno quattro o cinque eletti nelle civiche “Con” e “Per la Puglia”.
Gli obiettivi
Un progetto ambizioso, finalizzato a condizionare Decaro dall’interno o almeno a garantirsi un contrappeso politico in consiglio regionale. Con un obiettivo ben preciso: rivendicare, a tempo debito, le contropartite promesse dalla segretaria Elly Schlein. Tra queste, un assessorato esterno di peso – probabilmente allo Sviluppo economico -, la regia della campagna elettorale e, nel 2027, un posto da capolista alle politiche.
La riunione di oggi servirà a definire meglio confini e tempi dell’operazione. Restano però ostacoli evidenti. A partire dal peso elettorale di Decaro che, se le previsioni dovessero avverarsi, potrebbe superare quota 40% e conquistare 29 seggi su 50, assicurandosi così una maggioranza schiacciante e la possibilità di cooptare gli emilianisti. Senza contare che il campo del centrosinistra si presenta più competitivo che mai: dalle 15 liste del 2020 si passerà alle 7 attuali, tutte determinate a strappare voti.
Le civiche
Un derby nel derby sarà quello delle civiche. Da una parte “Con” e “I Popolari” dell’assessore Stea, considerate vicine a Emiliano; dall’altra “Per la Puglia” e “Decaro Presidente”, simboli in orbita europarlamentare. I risultati delle liste saranno decisivi nel determinare i rapporti di forza dentro la futura maggioranza. Per Emiliano la partita non è chiusa. Una vittoria dei suoi fedelissimi complicherebbe di molto la vita a Decaro.