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Verso le Regionali, centrodestra ancora in stand-by: torna l’ipotesi del politico

Continua l’incredibile gioco dell’oca del centrodestra pugliese nella corsa per la presidenza della Regione. Ogni volta che la coalizione sembra arrivare a un passo dal traguardo, torna puntualmente al punto di partenza. L’ultima pedina a fermarsi sul tabellone è quella di Luigi Lobuono, imprenditore barese ed ex presidente della Fiera del Levante, la cui candidatura,…
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Continua l’incredibile gioco dell’oca del centrodestra pugliese nella corsa per la presidenza della Regione. Ogni volta che la coalizione sembra arrivare a un passo dal traguardo, torna puntualmente al punto di partenza. L’ultima pedina a fermarsi sul tabellone è quella di Luigi Lobuono, imprenditore barese ed ex presidente della Fiera del Levante, la cui candidatura, data ormai per certa, è finita in stand-by. Un copione già visto. Prima di lui erano stati il sindaco di Monopoli, Angelo Annese, e l’ex direttore del Tg Norba, Enzo Magistà, a sfiorare la designazione, salvo poi rinunciare o essere stoppati in extremis.

Eppure, nel fine settimana, sembrava fatta: da Roma era arrivato il via libera dei vertici nazionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati. L’intesa prevedeva, secondo indiscrezioni, un contributo economico personale da parte di Lobuono per finanziare la campagna elettorale. In cambio, l’imprenditore avrebbe chiesto la promessa di una candidatura in Parlamento nel 2027. Una condizione che avrebbe fatto saltare l’accordo, congelando tutto. A rendere ancora più incerta la situazione è arrivato l’effetto Calabria, dove il trionfo di Forza Italia, con il 60 per cento ottenuto dal governatore uscente, Roberto Occhiuto, ha cambiato i rapporti di forza nella coalizione. Il partito di Antonio Tajani, primo alleato per consenso, ha deciso di rimettere mano al dossier Puglia.

L’orientamento, adesso, è tornare su un profilo politico, non più su un civico. Lo stesso Tajani, fino a ieri fermo nel voler puntare su una figura estranea ai partiti, ha corretto il tiro: «L’ipotesi civica non è un dogma di fede», ha dichiarato, aprendo di fatto alla candidatura di un politico. E non di un politico qualunque: «Abbiamo ottimi candidati, a cominciare da Mauro D’Attis», ha aggiunto, riferendosi al coordinatore regionale azzurro in Puglia.

Una virata a 180 gradi. Solo pochi giorni fa, infatti, lo stesso D’Attis aveva escluso la possibilità di scendere in campo, giudicando i tempi troppo stretti e il quadro troppo incerto. In un videomessaggio aveva perfino ribadito la linea civica, allineandosi alle indicazioni del suo partito. Ora però lo scenario è completamente ribaltato. La Lega mugugna, i consiglieri regionali del centrodestra protestano: non vogliono cedere uno dei possibili 21 seggi blindati a un esterno. E la partita si riapre ancora una volta, con il rischio concreto che il centrodestra arrivi alle liste senza un candidato.

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