Il mare prende, il mare restituisce. Continuando a dare al mare – gettando senza alcun rispetto – rifiuti di ogni genere e inquinando l’intero ambiente marino, state certi che prima o poi lo stesso mare ce lo restituirà e non sarà favorevole per noi. Il mare, come già accade, sarà sempre più sporco e malato e i rifiuti finiranno sulla costa che si imbruttisce e si insudicia. La fauna morirà o, nutrendosi di microplastiche, si ammalerà mettendo a rischio la salute di uomini e donne.
Bisogna agire in fretta dice da anni Greta Thunberg per salvare l’ambiente. Lei si rivolge ai grandi governanti della Terra. C’è chi invece afferma, non a torto, che bastano piccoli gesti e azioni per iniziare a rispettare la natura e a ripulire il mondo, e a salvaguardare la nostra salute. E da qui che nasce la nuova campagna di due associazioni di volontariato di Bari, impegnate a ripulire le coste della città. Sono “Retake” e “Vogliamo Santo Spirito pulita” sostenute, nella nuova iniziativa, dall’assessore comunale all’Ambiente Pietro Petruzzelli e dal presidente del Municipio 5, Vincenzo Brandi. I volontari hanno ripulito, per l’ennesima volta, parte della costa del quartiere marinaro più a Nord della città. Hanno raccolto rifiuti di ogni tipo respinti dal mare e abbandonati sul bagnasciuga del piccolo porticciolo, dove da tempo hanno trovato casa una decina di papere. In pochi minuti hanno raccolto 85 kg tra bottiglie di plastica, bicchieri, posate e cannucce monouso, reti per le cozze, bidoni, flaconi e vasi di piante tutti finiti nella bocca di Polpet. E’ il polpo mangia plastica, il cui primo prototipo è stato installato e inaugurato domenica 7 novembre sulla rotonda di fronte alla piazza di San Francesco, zona di passeggio e di ritrovo non solo d’estate.
Come ogni animale, Polpet (da polpo e Pet, un tipo di plastica) sarà adottato e nutrito con particolare cibo da cittadini volontari. La struttura – diversa non solo nella forma, rispetto a pesci e balene che si trovano sulle coste sparse nel mondo – non ha solo la funzione di raccogliere plastica tolta al mare e alla costa, ma anche di monitorare e censire i rifiuti finiti sulla litoranea.
«L’idea è nata in piena pandemia – spiega Fabrizio Milone portavoce di Retake, nonchè tra i realizzatori di Polpet – e a seguito dei 3 clean up fatti tra Pane e pomodoro e Torre Quetta dove abbiamo raccolto circa 2 tonnellate e mezza di rifiuti. Pensammo subito ad un osservatorio delle plastiche marine. Ad un presidio stabile, accessibile ai volontari e ai cittadini, collegabile ad un counter online (un contatore, ndr), affinché parlasse di rifiuti marini, di livelli di allarme, di tipologie di rifiuti. Ho realizzato personalmente il bozzetto che è diventato realtà grazie al designer Nicola Losacco e all’imprenditore locale Nicola Farella che lo ha realizzato in laminato d’acciaio».
Il punto scelto è visibile a chiunque ed è di supporto ai cittadini che da anni ripuliscono, tutelano e sensibilizzano residenti e turisti della zona. I primi forestieri sono già stati sorpresi e complici della prima campagna. Tra i presenti all’inaugurazione due turiste straniere che informate di cosa stesse accadendo non si sono fatte pregare e hanno raccolto con altri nuclei familiari, bambini compresi, i rifiuti sul bagnasciuga.
Polpet sarà presidiato dal gruppo “Vogliamo Santo Spirito pulita”. I rifiuti depositati nell’enorme cesto, posto alle spalle di Polpet, nei prossimi mesi, saranno pesati e catalogati. I dati raccolti saranno poi inseriti in una pagina web presto visibile al pubblico.