«Una vera emergenza sociale, sia per quanto riguarda la sicurezza delle persone anziane, sia perché va a toccare una serie di sfere, dalla psicologica a quella economica: svuotare il conto corrente di un anziano significa tagliargli il futuro perché spesso vengono sottratti risparmi accumulati nella vita lavorativa proprio per poter affrontare la vecchiaia in maniera più serena». Ne è convinta Tiziana Carella, segretaria generale della Uil pensionati Puglia, promotrice nei giorni scorsi di una campagna informativa e di formazione destinata agli anziani e a chi di loro si prende cura.
Quanto è importante prevenire?
«Le forze dell’ordine fanno la loro parte, ma la formazione e l’informazione delle persone anziane è fondamentale per renderle consapevoli dei rischi e delle casistiche. Proprio per questo abbiamo diffuso un piccolo vademecum con le modalità di truffe più in voga negli ultimi tempi».
Qualche esempio?
«Quella che va per la maggiore è il finto incidente del figlio o del nipote: la persona anziana viene chiamata a casa, quindi c’è un primo contatto sulla linea fissa, dove chi si spaccia per carabiniere o addirittura avvocato comunica che la persona cara è nei guai per via di un incidente e che per poterla liberare bisogna pagare una cauzione (non contemplata nel nostro Paese), che sarà ritirata da un collega. Successivamente la linea telefonica viene bloccata in modo che l’anziano non possa effettuare una chiamata di prova che noi sollecitiamo sempre. Spesso poi i truffatori si spacciano per funzionari Inps, istituto madre con cui i nostri pensionati hanno più a che fare. Capita anche che provino a carpire dati dei conti correnti tramite sms, simulando pseudo-bonus o conguagli sulla pensione».
Quali iniziative mettere in campo?
«Come Uil pensionati abbiamo attivato un numero anti-truffa (3274133493, attivo tutti i giorni dal lunedì fino al venerdì). Si tratta di uno sportello di ascolto utile non solo per eventuali segnalazioni, ma anche per dare un supporto psicologico nell’affrontare quel senso di vergogna che spesso prova chi casca nel raggiro».