Ritardi cronici, un servizio ferroviario che fa acqua da tutte le parti e decine di cantieri che non fanno altro che peggiorare la situazione. A mettere nero su bianco una situazione che sta diventando ormai sempre più insostenibile è l’ultima inchiesta condotta da Altroconsumo, dove viene valutato il grado di puntualità del sistema ferroviario. L’analisi è stata fatta considerando i principali treni, ad esclusione dei servizi regionali, quindi: Alta velocità (Frecciarossa o Italo), Frecciargento, Frecciabianca e Intercity.
L’associazione ha considerato solo i collegamenti diretti lungo le tratte diurne (tra le 6 e le 23.45) che collegano le principali città italiane. Tra il 19 dicembre 2024 e l’1 febbraio 2025, in totale sono state tracciate 81 tratte da nord a sud del Paese. Per ogni treno monitorato è stata rilevata la puntualità all’arrivo. Per farlo Altroconsumo ha tenuto sotto controllo per 45 giorni le informazioni del servizio web “Monitor Arrivi/Partenze live” di Rfi, sito che permette di visualizzare partenze e arrivi nelle stazioni e i ritardi accumulati. I dati medi sono calcolati sulla percentuale di ritardo lungo le varie tratte, escludendo i casi estremi e poco rappresentativi. E il quadro che emerge è poco confortante: nessun tipo di treno è esente da ritardi, ma la pagella peggiore spetta al servizio Frecciargento, seguito da Frecciabianca e Frecciarossa.
I ritardi in Puglia
Analizzando il servizio dei Frecciargento, treni che percorrono sia tratti della linea dell’alta velocità che le linee tradizionali, emerge che, in media, come sulle tratte analizzate si verifichino ritardi nel 41% dei casi. Sulla tratta Bari – Roma Termini, ad esempio, il 95% dei Treni rilevati “sfora l’orario d’arrivo”, mentre sulla Roma-Bari, con 131 rilevazioni, l’80% dei giorni monitorati presenta almeno un ritardo. Anche gli Intercity “registrano problemi, soprattutto lungo la linea adriatica e su alcune tratte del Sud”.
Su un totale di 57 tratte monitorate, in media il 29% dei treni arriva in ritardo. E non va meglio per i Frecciarossa: il servizio è in forte crisi con una media per le tratte analizzate del 36% dei bolidi rossi che arriva oltre l’orario previsto. Ci sono poi esempi particolarmente critici (con punte del 65% di treni rilevati in ritardo) che coinvolgono direttrici importanti, come la tratta Salerno – Torino Porta Nuova. Sulla Milano – Bologna Centrale si è avuto almeno un treno in ritardo nei giorni di rilevazione, lo stesso sulla Milano – Roma Termini.
Gli Intercity
Anche gli Intercity soffrono, in particolare sulla linea adriatica e in alcune tratte del Meridione come la Taranto – Salerno dove i convogli che arrivano in ritardo sono 6 su 10. Su 57 tratte monitorate, in media il 29% dei treni è in ritardo. Molti ritardi si verificano su percorsi strategici come i collegamenti tra la Capitale con le principali città della Sicilia (Roma – Messina, Palermo – Roma Termini), oppure in convogli a lunga percorrenza come il Milano – Bari (e viceversa). La tratta peggiore per il numero di giorni con ritardi è la Milano – Pescara: c’è stato almeno un ritardo in 43 dei 45 casi analizzati.
I rimborsi
Attualmente per i treni AV Trenitalia e Italo rimborsano parte del biglietto solo per ritardi superiori a 30 minuti. Con le regole attuali, solo una piccola parte dei treni in ritardo può godere di un ristoro. Per la maggioranza dei treni fuori orario, che stanno sotto la soglia dei 30 minuti, non è previsto nulla. Se si abbassasse la soglia di rimborso a 15 minuti, come chiede Altroconsumo, i treni coinvolti nei rimborsi raddoppierebbero, passando dal 5% all’11%.