Sono quasi 2 milioni di euro quelli che hanno perso in totale le cooperative dei mitilicoltori della zona, a causa del grande caldo. Sono andate distrutte tonnellate di cozze, e la situazione è talmente drammatica, che 400 operatori di settore rischiano il loro stipendio.
A lanciare il grido d’allarme è Luciano Carriero, presidente dei mitilicoltori di Confcommercio Taranto che ha invocato l’aiuto della politica locale e regionale per chiedere soluzioni e salvare un comparto importante della città. Peraltro, proprio a riprova della grave situazione, si è fatta richiesta al consiglio comunale di Taranto, ed in primis allo stesso sindaco Melucci, del riconoscimento dello stato di calamità naturale per il fenomeno della moria delle cozze. Sulla questione è intervenuto in queste ore il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera de La Puglia Domani che, dopo aver incontrato i mitilicoltori ed aver avuto la conferma dei dati che parlano di una perdita complessiva del 50% per il comparto, ha dichiarato: «Famiglie in ginocchio, il problema di questa categoria è anche il mancato utilizzo del primo seno del Mar Piccolo dove le correnti sono più fresche. Inoltre, la perdita del seme andrà a pesare sulla stagione futura. Come consigliere regionale porterò all’attenzione la questione sottolineando l’urgenza, perché i tempi della burocrazia sono lunghi. Bisogna aiutare queste aziende perché gli operatori devono lavorare tranquilli e sereni, è un loro diritto e il nostro dovere è quello aiutarli. Taranto non può essere abbandonata, perché, questo problema tocca l’economia dell’intero territorio».
Taranto, il caldo uccide le cozze. Mitilicoltori in ginocchio. Oltre 400 operatori senza stipendio
di Emma Alfani