L’inserimento di una torcia alta 45 metri nel progetto definitivo del deposito costiero di Gnl, che Edison starebbe per realizzare su una delle banchine di Costa Morena, nel porto di Brindisi, ha suscitato non poche polemiche con una levata di scudi da parte della politica, delle associazioni ambientaliste e dai sindacati. Una questione che potrebbe portare ulteriori fibrillazioni in maggioranza, poiché anche tra le fila del centrodestra guidato dal sindaco Giuseppe Marchionna si chiede un approfondimento. Il primo consigliere di maggioranza a dire no alla torcia era stato Roberto Quarta.
«È necessario che Edison venga a Brindisi, a Palazzo di Città, a spiegare al territorio i dettagli del progetto, – commenta l’onorevole Mauro d’Attis – compreso il rapporto economico prospettato, e, soprattutto, a chiarire il motivo per cui lo stesso progetto è stato modificato, quantomeno in riferimento alla realizzazione di una torcia in verticale, inizialmente non prevista». «La sua proposta va in direzione di quanto da noi già auspicato da tempo: un confronto a tutto campo con l’azienda proponente da realizzare solo ed esclusivamente a Palazzo di Città, alla presenza di tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria e del mondo ambientalista», replica il consigliere Lino Luperti.
Anche dalla segreteria cittadina del gruppo consiliare del Partito repubblicano italiano, fanno sapere che i rappresentanti della società debbano chiarire la situazione. «Ho l’impressione che i manager Edison – afferma il consigliere e commissario regionale Fabiano Amati – non siamo particolarmente competenti sul piano tecnico-procedurale. Resta da verificare se la modifica progettuale resti compatibile con l’obiettivo ambientalista del serbatoio Gnl, se ne accresca la sicurezza e se sia compatibile con l’attuale fase procedimentale». Per il consigliere regionale Maurizio Bruno, le potenzialità di Brindisi «non possono continuare a essere ancora sacrificate sull’altare dell’industria, dell’energia e di interessi che non interessano i brindisini».
I sindacati territoriali di Cisal, Ugl e Confsal/Fismic non sono contrari all’insediamento, ma richiamano il coinvolgimento delle parti sociali. Anche il Movimento 5 stelle aderisce all’iniziativa essendo stati i suoi consiglieri Roberto Fusco e Pierpaolo Strippoli promotori già di diversi atti di protesta contro la decisione del sindaco e della giunta comunale di non riassumere dinanzi al Tar Lazio il giudizio volto all’annullamento dell’autorizzazione all’impianto.