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Spiagge e località turistiche ostaggio dei parcheggiatori abusivi: «Servono più controlli»

«Avete qualche moneta per un caffè?». Inizia generalmente così l’approccio dei parcheggiatori abusivi in Puglia. Dietro una domanda in apparenza gentile, si nasconde, però, un fenomeno diffuso e sempre più aggressivo che sta esasperando i residenti e allontanando i turisti. Le località balneari sono quelle maggiormente colpite. Gallipoli, Porto Cesareo, Otranto, Polignano a Mare, Vieste, Trani e le zone della Valle d’Itria vivono un’invasione parallela. E, con l’arrivo dell’estate, i rischi aumentano.

Il fenomeno

Accanto alle spiagge, nei pressi dei centri storici e lungo le arterie principali, gruppi di parcheggiatori non autorizzati chiedono frequentemente denaro agli automobilisti, ma anche ai motociclisti e persino agli autisti di bus turistici, subito dopo aver lasciato il mezzo in sosta. Un meccanismo, ormai consolidato, che si attiva sia nelle aree gratuite che nei parcheggi già a pagamento. Le richieste di denaro servirebbero a non pagare i ticket regolamentati dai Comuni per i parcheggi, sulla base di un’offerta “libera” che, in realtà, non lo è affatto. Secondo le associazioni dei consumatori pugliesi, in molte città del Salento la cifra richiesta è di 5 euro per le zone meno centrali, 10 euro per le aree nei pressi delle spiagge e fino a 15 euro nei weekend di punta di luglio e agosto. A volte, se la permanenza in spiaggia si prolunga oltre il pomeriggio, alcuni turisti vengono addirittura raggiunti dai parcheggiatori per nuove richieste di denaro, come è accaduto recentemente sulla litoranea di Levante a Barletta. Nella Valle d’Itria la situazione non è molto diversa: in alcune giornate estive, i visitatori denunciano richieste fisse di 10 euro anche per soste brevi. Il tutto avviene spesso in maniera organizzata, con postazioni fisse e un controllo capillare dei parcheggi più ambiti.

I numeri

Stando agli ultimi dati raccolti dalle associazioni locali per la legalità e il decoro urbano, si conterebbero in media almeno due parcheggiatori abusivi ogni trecento metri nelle zone a maggiore afflusso turistico. Una presenza che ha un impatto diretto sulla percezione di sicurezza e accoglienza della regione. Le amministrazioni comunali stanno cercando di arginare il fenomeno, con regolamenti di polizia urbana, verbali e denunce. Tuttavia, potrebbe non bastare. Molti residenti lamentano la mancanza di un intervento sistematico. Il timore di ritorsioni, come graffi sulle auto o gomme sgonfiate, è concreto, con il risultato che molti turisti, dopo queste esperienze negative, decidono di cambiare destinazione. Sui social aumentano le segnalazioni e le recensioni critiche. Alcuni tour operator iniziano a raccogliere feedback preoccupanti legati proprio a questo fenomeno, diventato un vero e proprio racket di strada che si mimetizza dietro una richiesta di pochi spiccioli.

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