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Crisi idrica, Emiliano scrive a Meloni: «Le acque del Liscione siano convogliate in Puglia»

Utilizzare le risorse idriche dell’invaso del Liscione, che si trova in Molise, per ottimizzare la distribuzione dell’acqua e far fronte alla crisi idrica che sta interessando la Puglia.

È la proposta che il presidente della Regione, Michele Emiliano, fa al Governo attraverso una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni evidenziando la necessità di interventi urgenti per razionalizzare l’uso delle risorse idriche.

«L’intero Paese e la Puglia, in particolare, stanno attraversando un momento particolarmente critico nella disponibilità della risorsa idrica a fini civili, agricoli e industriali», scrive il governatore pugliese sottolineando che la crisi è dovuta alle «particolari condizioni climatiche e meteorologiche degli ultimi mesi» che «hanno aggravato il problema strutturale dell’approvvigionamento idrico delle regioni del Sud».

In questo contesto, si legge nella missiva, «è nota a tutti l’opportunità derivante dall’utilizzo delle risorse idriche dell’invaso del Liscione, le cui disponibilità eccedenti l’utilizzo attuale non sono utilizzate, ma finiscono inutilmente in mare».

Per Emiliano, dunque, appare «al fine di utilizzare più razionalmente ed efficacemente le risorse dell’invaso, è necessaria la realizzazione di due determinanti opere di collegamento a valle dello stesso. La prima riguarda un percorso di circa 18 km verso sud, che consentirebbe di ampliare le aree molisane che possono beneficiare della disponibilità idrica dell’invaso. Un ulteriore collegamento di circa 5 km consentirebbe di convogliare le risorse idriche, eccedenti le esigenze del Molise, verso il nodo di Finocchito, incrementando così la disponibilità idrica dell’intera Capitanata. Il tutto, ovviamente, prevedendo adeguati ristori a favore della Regione Molise».

Il presidente della Regione Puglia sottolinea che, da tempo, l’Acquedotto pugliese con il Consorzio di bonifica della Capitanata, «ha avviato attività di progettazione per la parte di propria competenza. È, dunque, auspicabile che questo intervento, di assoluta priorità strategica per due regioni del Sud, sia inserito dal Commissario Straordinario nel Piano idrico nazionale». Così, prosegue Emiliano, «si potrebbero soddisfare bisogni essenziali dei cittadini e delle imprese, rafforzando la resilienza del nostro sistema idrico».

Il governatore pugliese chiede, dunque, la convocazione di una Conferenza dei servizi in cui individuare strategie condivise tra tutti gli attori coinvolti sottolineando che la Regione è disponibile a contribuire, anche in termini finanziari, alla realizzazione delle opere.

La collaborazione tra Governo, Regione Molise e Regione Puglia, conclude Emiliano, «può rappresentare un modello innovativo ed efficace di sinergia tra soggetti istituzionali, nell’interesse esclusivo della tutela dei cittadini e delle imprese».

La lettera, oltre che alla presidente del Consiglio, è indirizzata ai ministri Salvini (Infrastrutture e Trasporti), Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica), Foti (Affari Europei, Sud, Politiche di Coesione e Pnrr), Lollobrigida (Agricoltura), Musumeci (Protezione Civile), Calderoli (Affari Regionali) e Giorgetti (Economia e Finanze), oltre che al Commissario Straordinario nazionale per la scarsità idrica Nicola Dell’Acqua.

La comunicazione è stata indirizzata anche all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, al presidente della Regione Molise, al Consorzio per la bonifica della Capitanata e all’Acquedotto pugliese, coinvolgendo in conoscenza anche la presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone e i consiglieri regionali della provincia di Foggia.

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