L’inverno è appena finito ma la siccità stringe già d’assedio l’Italia con la situazione più grave ancora una volta nelle regioni del Sud, dalla Puglia alla Sicilia, dalla Sardegna alla Basilicata, rendendo sempre più urgente la realizzazione di un piano invasi, con un cambio di passo nelle politiche delle risorse idriche. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti diffuso in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra il 22 marzo.
L’emergenza
La situazione più grave si registra in Puglia alle prese con una crisi idrica senza precedenti, con gli invasi del Tavoliere dove mancano 100 milioni di metri cubi di acqua rispetto allo scorso anno. Se lo scenario non muterà drasticamente con l’arrivo di piogge, non ci sarà acqua per irrigare i campi nell’estate 2025 e certamente si avranno ripercussioni gravi anche su quella potabile.
In Sardegna la situazione più critica si registra nel Nord-Ovest, in particolare nella Nurra e nelle aree intorno ad Alghero, dove gli invasi hanno una capacità media inferiore al 44,8%. Qui il rischio è che l’acqua venga destinata solo alle colture di pregio mentre le altre coltivazioni rischiano di non ricevere risorse idriche sufficienti, con conseguenze pesantissime per gli agricoltori. Anche per gli allevatori, la situazione è critica: le scorte d’acqua potrebbero non essere sufficienti per garantire il fabbisogno degli animali nei prossimi mesi.