Sono oltre 12mila (43 in più rispetto all’anno scorso) i docenti che entreranno in servizio, a tempo determinato, nelle scuole pugliesi.
Nelle ultime 48 ore i provveditorati della regione sono alle prese con le nomine per l’avvio dell’anno scolastico e con i problemi connessi che, afferma il segretario generale della Flc Cgil Puglia, Ezio Falco, in parte sono «ordinari, ma in buona parte determinati dalla furia ideologica del Governo».
Per il sindacalista «proprio la pressione posta sugli uffici territoriali del ministero dell’Istruzione per avviare l’anno scolastico con tutti i supplenti in cattedra ha generato errori e scompensi, tanto da indurre gli uffici scolastici provinciali di Lecce e Bari ad annullare le nomine per riprodurli alcune ore dopo con un valzer di scambi di sedi tra i docenti».
Falco rileva che «il numero delle nomine dei precari, dunque, seppur di poco aumenta nella nostra regione rispetto allo scorso anno scolastico. Aumenta notevolmente» anche «l’incidenza dei precari di sostegno: quasi mille unità rispetto allo scorso anno e di quasi 7% sul totale delle nomine effettuate».
Il sindacalista critica, dunque, «i toni trionfalistici del ministro Valditara in occasione dell’avvio di quest’anno scolastico»: per Falco «appaiono decisamente fuori luogo nella nostra regione. Il precariato – conclude – esiste, non si è affatto ridotto e, anzi, a causa delle sue scelte continuerà ad aumentare nei prossimi anni e ne risentirà la qualità del servizio d’istruzione oltre alla qualità della vita degli insegnanti dei nostri studenti».