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Sciopero di medici e personale sanitario: 1,5 mln di prestazioni a rischio. Garantite le urgenze

Medici, dirigenti sanitari e infermieri incroceranno le braccia a partire dalla mezzanotte in occasione dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e, per il comparto, Nursing Up.

Sono 1,5 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare, stima il sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, precisando che sono a rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50mila).

Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza.

Lo sciopero coinvolgerà il 50% dei sindacalizzati.

Sono almeno cinque le ragioni della protesta: assunzioni di personale, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni. In occasione dello Sciopero si svolgeranno manifestazioni in tutta Italia.

I leader delle associazioni parteciperanno al sit-in previsto a Roma in Piazza Santissimi Apostoli alle ore 11:30.

Allo Sciopero, sottolinea l’Anaao Assomed, possono comunque aderire tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le Aziende ed Enti del Servizio sanitario nazionale, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione o di accreditamento con il Ssn.

Possono aderire anche i medici specializzandi assunti con il cosiddetto Decreto Calabria.

Può scioperare anche il personale medico universitario che svolge attività assistenziale presso un’azienda ospedaliera universitaria.

Per il comparto, può aderire tutto il personale sanitario non medico, afferente alle qualifiche contrattuali del comparto della sanità, operanti nelle Asl, nelle Aziende Ospedaliere e negli enti della sanità pubblica italiana.

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