Accettare la candidatura di Michele Emiliano e Nichi Vendola a consiglieri regionali o rinunciare alla corsa al vertice della Regione Puglia: ecco l’aut aut che i vertici nazionali del Partito democratico hanno rivolto all’ex sindaco di Bari e attuale eurodeputato Antonio Decaro. Il diktat arriva in un momento particolarmente delicato, cioè quando alle regionali manca una manciata di mesi e mentre il centrodestra corteggia con sempre maggiore insistenza numerosi esponenti delle civiche vicine a Emiliano.
La telefonata
A rivolgere l’aut aut a Decaro non è stata la segretaria nazionale dem Elly Schlein ma un suo fedelissimo pugliese e cioè Francesco Boccia. È stato il senatore biscegliese a contattare l’ex sindaco di Bari ieri mattina per invitarlo a sciogliere la riserva sulla candidatura a presidente della Regione. Il nodo da sciogliere è noto: Decaro sarebbe pronto a scendere in campo, se però il governatore uscente Michele Emiliano e l’ex Nichi Vendola non fossero intenzionati a candidarsi a consiglieri regionali. Il motivo? Decaro, da una parte, vorrebbe liberarsi degli uomini che hanno accompagnato Emiliano nei suoi due mandati alla guida della Puglia e, dall’altra, teme di essere condizionato da Vendola su temi come ambiente e sviluppo. Il Pd, però, vuole accelerare e annunciare la candidatura di Decaro prima di Ferragosto. Di qui il pressing del Nazareno che, a differenza dell’ex sindaco di Bari, non intende chiudere la porta alla candidatura di Emiliano e Vendola a consiglieri regionali. «Decidi in tempi brevi se candidarti o meno», avrebbe detto Boccia a Decaro.
L’asse con Conte
In questa vicenda, però, Decaro sembra aver trovato un alleato in Giuseppe Conte. Il presidente del Movimento Cinque Stelle è stato chiaro: l’ex sindaco di Bari ha tutte le carte in regola per avviare il rinnovamento che i pentastellati invocano da tempo per la Puglia. Al netto della valutazione su Decaro, la posizione di Conte trova altre due spiegazioni. La prima: i rapporto tra il leader pentastellato ed Emiliano sono molto tesi, da quando la Regione è stata lambita da una serie di inchieste giudiziarie e il M5S ha deciso di uscire dalla maggioranza di centrosinistra. La seconda: Conte teme che la candidatura di Vendola possa tradursi in un boom di voti per Alleanza Verdi e Sinistra a discapito proprio del suo M5S. Si spiega così l’insolito asse tra il riformista Decaro e il populista Conte.
La caccia ai civici
Se il Pd rafforza il pressing su Decaro, però, è anche per un altro motivo. Molti esponenti delle liste civiche di centrosinistra non fanno mistero di essere disposti a restare in quella coalizione solo a patto che a guidarla sia proprio l’ex sindaco di Bari. In caso contrario potrebbero cedere alle “avances” di alcuni partiti di centrodestra. È il caso di Forza Italia che, dopo aver riaccolto l’ormai ex renziano Massimiliano Stellato, corteggia insistentemente Saverio Tammacco, esponente della lista Per la Puglia, oltre che Alessandro Antonio Leoci e Stefano Lacatena, entrambi alfieri di Con, e addirittura Sergio Clemente, al momento consigliere di Azione. Un eventuale passo indietro di Decaro, dunque, potrebbe provocare uno smottamento nel centrosinistra. E, a quel punto, la partita delle regionali potrebbe clamorosamente riaprirsi.
