Nuove perquisizioni sono state disposte dalla Procura di Bari a carico dell’ex dirigente della Protezione civile Mario Antonio Lerario, in carcere dal 23 dicembre scorso per corruzione, ma indagato anche per falso in atti pubblici, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Il procuratore capo Roberto Rossi e l’aggiunto Alessio Coccioli, hanno incaricato i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale di Bari di sequestrare numerosi documenti negli uffici della Regione Puglia.
La perquisizione riguarda l’intero procedimento regionale per l’affidamento e l’esecuzione di appalti negli anni dal 2019 al 2021 della fase istruttoria riguardante la selezione del contraente fino all’esecuzione del contratto, a carico di Dmeco Engineering, Edil Sell.A, Illuzzi Antonio, Costruzioni Barozzi spa, Sigismondo Zema, G. Scavi srl, Agrigirardi, GFG srl, Leo impianti srl, La Pulisan srl, Neos Restauri srl, Sis*Med srl.
La perquisizione si è resa necessaria perché gli appalti gestiti dalla Protezione civile regionale e dal Provveditorato economato della regione Puglia presentano profili di rilevanza penale. Il 29 dicembre 2021 e il 10 gennaio 2022, la finanza aveva chiesto ai funzionari della Regione gli atti in questione, ma la richiesta è stata solo in parte evasa.
In relazione agli appalti in questione, i finanzieri hanno sequestrato tutti i documenti dal progetto all’affidamento.
Nell’inchiesta, insieme a Lerario, sono indagate altre nove persone: Domenico Barozzi, indagato per falso e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, gli imprenditori Luca Leccese e Donato Mottola (ai domiciliari dal 26 dicembre), Domenico Tancredi, Antonio Illuzzi, Sigismondo Zema, Antonio Mercurio, Francesco Girardi e il giornalista dell’ufficio stampa della regione Puglia Nico Lorusso.









