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Scandalo Protezione civile Puglia, l’ex dirigente dell’economato porta ad altri funzionari

«Altro personale». Così diceva Antonio Mercurio, ex responsabile dell’ufficio Economato e rup in alcuni procedimenti (come quello per la realizzazione dell’ospedale Covid in Fiera). Altri funzionari, in servizio alla Regione Puglia, nelle sezioni Economato e Protezione civile, secondo lui potrebbero essere coinvolti nel procedimento di verifica delle offerte negli appalti sospetti, ora sul tavolo dei procuratori Roberto Rossi e Alessio Coccioli.

Lo ha dichiarato a Nicola Lopane, nominato dal governatore Emiliano a capo della Protezione civile dopo l’arresto di Mario Antonio Lerario. Trasferito ad altro ufficio, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati e la perquisizione alla quale è stato sottoposto il 24 dicembre scorso, Mercurio ha tirato in ballo altri, sostenendo che «l’istruttoria di verifica è stata seguita da altro personale e dal dirigente della protezione civile».
E dunque, ha spiegato Lopane il 10 gennaio scorso ai finanzieri che chiedevano quelle carte, «non escludo che esista ulteriore documentazione pertinente l’ordine di esibizione in possesso dei citati soggetti, mi riservo di effettuare ulteriori approfondimenti, al fine di identificare il personale citato dal dottor Mercurio». Le settimane sono passate, ma carte e funzionari non sono mai comparsi. Ecco, dunque, la mossa della Procura di disporre una nuova perquisizione negli uffici della Regione, eseguita nella giornata di ieri.
L’inchiesta che ha scoperchiato il mondo degli affari costruiti sull’emergenza pandemica in Puglia, allora, fa qualche altro passo nella definizione delle modalità con cui tutto ciò che doveva passare dal vaglio del codice degli appalti sia stato invece frazionato, fatto passare come urgente o estremamente conveniente.
Le indagini che finora hanno visto come unici protagonisti di iter burocratici manomessi a propria discrezione Mario Antonio Lerario e Antonio Mercurio, nelle rispettive qualità di dirigenti, potrebbero arricchirsi di nuovi nomi coinvolti per scelta o per imposizione di autorità in ciò che è accaduto negli ultimi tre anni.
Dall’altra parte dell’accordo, poi, ci sarebbero gli imprenditori amici, finiti sotto intercettazione e pronti, come sostiene la procura, a pagare tangenti in cambio dei “favori” elargiti da Lerario. Sarebbe il caso di Luca Leccese, il foggiano immortalato dalla videocamera nascosta nell’auto di Lerario mentre lasciava un pacco di banconote nel cruscotto, e di Donato Mottola, che avrebbe fatto gli auguri di Natale con un involucro di carne pregiata e 20 mila euro.

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