La Regione ha recentemente aggiornato le regole relative alla gestione delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie, fissando una scadenza insolita ma significativa. Le agende del Cup, il centro unico di prenotazione, della Asl Bari dovranno garantire disponibilità fino al 31 dicembre 2030. La misura, comunicata ufficialmente alle strutture sanitarie locali tramite la direzione strategica, è volta a ottimizzare la programmazione delle prenotazioni e a ridurre l’incertezza per cittadini e operatori. Secondo le nuove disposizioni, tutte le agende attive sul sistema CUP devono offrire posti «sine die», cioè senza interruzione e senza limiti temporali intermedi.
In pratica, ogni struttura dovrà riprogettare la propria pianificazione delle prenotazioni, aggiornando e proiettando le disponibilità fino alla fine del prossimo decennio. La responsabilità di questa operazione è stata affidata ai referenti individuati all’interno di ciascuna Unità operativa Complessa o Unità Operativa Semplice per la gestione delle agende CUP. L’obiettivo della misura è duplice: da un lato, garantire continuità nell’offerta dei servizi sanitari, dall’altro fornire agli utenti uno strumento chiaro e affidabile per programmare le proprie visite e prestazioni mediche anche se fissate a «babbo morto».
La proiezione «sine die» delle agende, ammesso chi il paziente sia ancora bisognoso della prestazione prenotata, permetterà di pianificare con largo anticipo esami, visite specialistiche e terapie, riducendo il rischio di sovraccarico del sistema o di errori nella gestione dei posti disponibili. Le strutture sanitarie interessate dovranno inviare le comunicazioni di riproiezione delle agende indicando la nuova data di scadenza, fissata al 31 dicembre 2030, come termine ultimo della disponibilità delle prenotazioni. Il provvedimento riguarda sia le strutture ospedaliere che quelle territoriali e interessa tutti i livelli di assistenza, comprese le UOC dedicate a cure palliative e altre aree specialistiche.
Secondo gli esperti, questa scelta potrebbe rappresentare un passo importante verso una maggiore trasparenza e organizzazione del sistema sanitario regionale. Se da un lato richiederà un impegno significativo da parte dei referenti delle agende, dall’altro dovrebbe favorire una programmazione prevedibilmente più lungo per i cittadini. In conclusione, la Regione ha deciso di affrontare in modo strutturale il tema delle liste d’attesa, con un orizzonte temporale senza precedenti: fino al 2030, i pazienti potranno contare su agende sempre aggiornate e disponibili, e le strutture dovranno adattarsi a un modello di gestione più continuativo e pianificato.