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Sanità, in Puglia accordo tra Regione e medici di base: più assistenza sul territorio e nuovi infermieri in arrivo

A partire dal 1° giugno prossimo, i medici di medicina generale amplieranno il loro raggio d'azione in Puglia, garantendo una presenza più capillare nelle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), nei Presidi territoriali di assistenza (Pta) e, progressivamente, nelle Case della Comunità. L'accordo integrativo regionale, siglato tra la Regione Puglia e i sindacati dei medici, prevede anche…
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A partire dal 1° giugno prossimo, i medici di medicina generale amplieranno il loro raggio d’azione in Puglia, garantendo una presenza più capillare nelle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), nei Presidi territoriali di assistenza (Pta) e, progressivamente, nelle Case della Comunità.

L’accordo integrativo regionale, siglato tra la Regione Puglia e i sindacati dei medici, prevede anche l’assunzione di nuovi infermieri per supportare i medici di base e potenziare l’assistenza domiciliare, in particolare per i pazienti fragili e cronici, che potranno beneficiare di una maggiore disponibilità oraria e di una migliore presa in carico al proprio domicilio.

L’intesa, che prevede un investimento complessivo di oltre 83 milioni di euro, di cui 12 milioni destinati specificamente al potenziamento dell’assistenza domiciliare, mira anche a rendere più equa la retribuzione dei medici di base, superando le penalizzazioni per i più giovani. L’attività dei medici sarà inoltre tracciata in modo puntuale attraverso il sistema informativo regionale.

«Oggi più che mai sento il dovere di ringraziare tutti coloro che ogni giorno rendono possibile il funzionamento della nostra sanità pubblica, a partire dai medici di medicina generale, presidio essenziale di cura e ascolto nei territori», ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo telefonicamente al tavolo sindacale.

Emiliano, insieme all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese e ai dirigenti regionali Vito Montanaro e Antonella Caroli, ha sottolineato l’importanza di «non arretrare di un passo nella difesa e nel rilancio del servizio pubblico».

L’assessore Piemontese ha evidenziato la necessità che «i frutti dell’intesa siano immediatamente percepibili dai cittadini», auspicando un rafforzamento della fiducia pubblica nel sistema sanitario.

Montanaro ha posto l’accento sulla misurazione degli effetti dell’accordo, annunciando indagini di opinione anonime tra i cittadini entro fine anno per valutare la qualità percepita. La retribuzione dei medici terrà conto non solo dell’assistenza ai propri pazienti, ma anche del servizio reso all’intera collettività.

L’accordo è stato sottoscritto da tutte le sigle sindacali dei medici di medicina generale: FIMMG, SMI, SNAMI e FMT.

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