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Sanità in Italia, per Schillaci «funziona». Amati: «In Puglia si muore. Il ministro si dimetta»

«Il ministro Orazio Schillaci scrive una lettera a un giornale nazionale dicendo che un cittadino non può pagare con la salute il fatto di essere nato in Puglia piuttosto che in Veneto. Il che vale quanto dire che in Puglia si muore o si soffre, mentre in Veneto si vive o si guarisce». È l’incipit di una nota dell’assessore regionale Fabiano Amati in replica al ministro della Salute Schillaci che difende il servizio sanitario nazionale: «I centenari raddoppiati dal 2009, un incremento del 130 per cento in 16 anni, ci dicono che il nostro Servizio sanitario nazionale, nonostante tutto, funziona».

Per Amati quanto affermato riguardo alla Puglia «sono parole gravissime». «Il ministro – dice – si dimostra addirittura disinformato su ciò che succede veramente nell’Italia disunita proprio sulla sanità».
Prosegue poi Amati: «Sugli screening neonatali, per esempio, è vero il contrario: in Puglia si vive e si guarisce e nelle altre regioni si muore o si arriva tardi. Noi in Puglia, pur tra tanti problemi che non neghiamo, abbiamo registrato un’eccellenza mondiale di sanità pubblica sulla materia più delicata: gli screening genomici».

Esami per individuare per tempo 480 malattie per le quali la Puglia dispone di cure: su 16mila bambini già analizzati, per oltre il 90 per cento dei neonati, sono state individuate precocemente decine di gravi malattie, curate prima dell’insorgenza dei sintomi. Quindi l’affondo di Amati: «Il ministro proponga un decreto legge per unire l’Italia sulla salute o, altrimenti, se non può, si dimetta e cominci a scrivere sui giornali di essersi dimesso. Perché è intollerabile l’Italia disunita sulla salute, l’Italia che decide chi vive e chi muore per la fortuna o la sfortuna di nascere a qualche chilometro di distanza».

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