Nel 2023 solo 13 Regioni hanno rispettato gli standard essenziali di cura. Puglia, Campania e Sardegna le uniche promosse al Sud. Peggiorano, invece, le performance in 8 Regioni rispetto al 2022. Sono i dati del ministero della Salute che valuta annualmente l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le prestazioni sanitarie che tutte le Regioni e Province Autonome devono garantire gratuitamente o previo il pagamento del ticket.
Ogni Regione, per ciascuna delle tre aree, può ottenere da 0 a 100 punti e per essere considerata adempiente deve raggiungere la “sufficienza” di almeno 60 punti in tutte le aree. «Si tratta a tutti gli effetti della “pagella” ufficiale per valutare i servizi sanitari regionali – afferma in una nota Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – che “promuove” le Regioni adempienti e identifica le criticità in quelle inadempienti».
Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione Puglia, evidenzia come «questi risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta» ma «soprattutto ci spronano a guardare avanti: rafforzare i servizi territoriali, innovare i modelli organizzativi e soprattutto garantire nuove assunzioni, perché sono le donne e gli uomini della sanità la chiave per aumentare le prese in carico, ridurre le attese e rendere più accessibili i servizi».